Pescara, mercatino africano: tutto fermo. Presidio ad oltranza di Forza Nuova

Pescara. Per molti ha avuto il sapore della farsa: lo smantellamento del mercatino dei senegalesi dall’area di risulta, annunciato come definitivo dall’amministrazione comunale e poi rinviato in attesa di individuare una nuova destinazione, ha fatto indignare chi, da circa vent’anni, pretende il rispetto delle norme “senza distinzione di razza”
Tra questi Forza Nuova che, con una nota del coordinatore regionale Marco Forconi, ritiene che “a Pescara, da oltre dieci giorni, è in atto una sospensione della legalità, dovuta al mancato rispetto dell’ordinanza firmata dal sindaco sullo sgombero del mercato abusivo”.
“Un dietrofront inaccettabile e dai chiari contorni politici”, afferma il gruppo di estrema destra , “da parte di un’amministrazione evidentemente più preoccupata di ascoltare le procaci sirene della sinistra radicale piuttosto che le lamentele ed i malumori della maggioranza della popolazione, assolutamente ripugnata dal degrado ventennale che si respira in una parte del centro cittadino”.
C’è, infatti, l’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Alessandrini, dopo la richiesta di Reti Ferroviarie Italiane di riacquisire l’area a ridosso della stazione centrale, divenuta negli ultimi dieci anni un ripiego per togliere le bancarelle dei mercanti senegalesi. Una soluzione concertata dai partiti della sinistra per far fronte all’occupazione, risalente ai primi anni novanta, della parte centrale dell’area di risulta dai “vu cumprà” della prima ora; e proprio Rifondazione Comunista e Sel hanno lavorato insieme alla comunità senegalese per far rinviare lo sgombero e convincere il Comune a istituire un luogo adibito a mercatino etnico, dove far continuare a lavorare la parte in regola dei circa 400 piazzisti africani.
Così, se prima di ferragosto i senegalesi avevano iniziato a traslocare, ora il mercatino ha ripreso a lavorare come sempre: “Un atteggiamento discriminatorio”, dice Forconi, “quello del Comune, verso i possessori di partite Iva di tutta la città, italiani ma anche stranieri, ed aggravato dallo scenario commerciale da film horror che è ben visibile, a qualche centinaio di metri di distanza, nella parte di corso Vittorio Emanuele lato monti, con decine di locali sfitti ed aziende storiche costrette a chiudere o delocalizzare a causa della crisi”. Un messaggio espresso anche con lo striscione affisso alcune notti fa proprio nei pressi dell’area di risulta (in foto).
Dubbi sollevati dai forzanuovisti anche sul progetto del nuovo spazio, in virtù dei numerosi articoli contraffatti finora esposti sulle bancarelle a margine della stazione: “Un’area alternativa”, prosegue Marco Forconi, “nella quale spostare gli abusivi, che avrà ben poco di etnico, in considerazione del fatto che la merce contraffatta potrebbe continuare ed essere presente sui banchi. Per Forza Nuova “è inammissibile la creazione di uno spazio urbano nel quale possano essere eluse le norme più elementari su fisco, utenze ed affitti, in una sorta di zona franca dove è consentito godere di un regime estremamente agevolato di spesa, in un periodo storico in cui la disoccupazione non arresta la sua crescita ed i casi di suicidio fra la piccola impresa sono in aumento”. “A fronte di tutto ciò”, annuncia infine la nota di Forconi, “domenica 30 agosto, dalle ore 10.00, militanti di Forza Nuova terranno un presidio di protesta nel tratto in cui dovrebbe sorgere il nuovo mercato stabile e la decisione di manifestare rimarrà fino a quando, da parte degli organi competenti e coinvolti in questa diatriba, continuerà a persistere la soluzione fino ad oggi indicata”.

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