Città S.Angelo, pitone in fuga, forse è ancora in casa. Il sindaco: evitare allarmismi

Città Sant’Angelo. Ancora nessuna traccia di un pitone di 4 metri che, regolarmente custodito, sarebbe fuggito da una teca in un’abitazione di Città S.Angelo Marina.

 

 
Il rettile potrebbe essere uscito da una botola, ma anche trovarsi ancora nel giardino o in casa. Qualora lo si avvistasse allontanarsi e chiamare il 1515. “E’lento,non è pericoloso, ma da trattare con attenzione. Non sarà facile prenderlo perché tende a nascondersi” spiega il delegato Wwf per l’Abruzzo, l’erpetologo Luciano Di Tizio.

 

 

 

Il sindaco Gabriele Florindi, agiunge, come siano state diffuse notizie scorrette e imprecise che potrebbero creare allarmismi. Il pitone lungo circa quattro metri, custodito in casa, in località Marina e regolarmente detenuto, non è stato trovato dal proprietario al suo rientro in casa dopo essere stato fuori per qualche giorno. “Subito si è pensato alla fuga – precisa Florindi – senza tener conto però che il rettile potrebbe trovarsi ancora in casa o nel giardino. Per il pitone scappare sarebbe stato impossibile dato che il proprietario ha anche tre pitbull che gli avrebbero impedito il passaggio. Ho chiesto alla Guardia Forestale chiarimenti sulla vicenda e gli agenti convengono sul dover cercare ancora bene nell’abitazione. Ieri, infatti, del personale addetto – tra questi i carabinieri della locale caserma che sin dall’inizio stanno seguendo la vicenda – con l’ausilio di cani, si sono recati nell’abitazione per verificare la presenza del pitone”. Il rettile, un pitone delle rocce indiano di otto anni, è un animale molto lento nei movimenti e non ha un temperamento aggressivo. “Per questo – conclude il sindaco – qualora si fosse davvero allontanato da casa creare eccessivo allarmismo è solo controproducente. Serve dare le giuste informazioni ai cittadini. Il consiglio è che qualora lo si avvistasse è necessario allontanarsi e chiamare la forestale al 1515. Spiace constatare che in questa vicenda le informazioni fuorvianti sono state tante e che non giovano affatto alla soluzione del problema generando, invece, inutili allarmismi tra le persone”.

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