Pescara, incontro su disagio minorile e adozione

adozionePescara. Nel solo 2009 sono stati ben 593 i minori di Pescara in condizioni di disagio presi in affido dal Comune, ossia il 3,2 per cento della popolazione, di cui 107 inseriti in Comunità e solo 7 accolti da famiglie disponibili a vivere l’esperienza dell’affido. Sono questi i numeri che ci rappresentano la gravità delle situazioni che ogni giorno il settore Politiche sociali deve affrontare per aiutare i più indifesi e quanto sia importante attivare una rete di mutuo aiuto che coinvolga interi nuclei familiari disposti a dare accoglienza per periodi di tempo determinato a bambini che momentaneamente devono lasciare la propria casa. Domenica pomeriggio si terrà un incontro promosso presso l’Auditorium Petruzzi dal tema La mia casa è la tua, con la proiezione di un film-racconto di sei utenti che hanno affrontato l’esperienza dell’affido. Lo ha presentato questa mattina l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Pescara, Guido Cerolini, insieme a Marco Bulferi, dell’associazione Famiglie per l’Accoglienza e Massimo Marcucci, del Centro Servizi per il Volontariato.
“Il fenomeno è enorme – ha detto l’assessore Cerolini – in un solo anno l’amministrazione comunale di Pescara ha dovuto assumere in carico 593 minori per i quali sono stati riscontrati condizioni di vita di disagio. Ben 109 sono stati inseriti in alcune comunità, di cui 72 italiani e 37 stranieri. E mentre per 23 di essi abbiamo potuto far ricorso all’affido intrafamiliare, dunque a parenti, nonni, zii, solo 7 hanno potuto beneficiare dell’affido eterofamiliare, 5 in modo residenziale, dunque ventiquattro ore su ventiquattro, 2 solo nelle ore diurne. Parliamo di bambini che vivevano una condizione di abbandono per trascuratezza relazionale e affettiva, per la detenzione di uno dei due genitori, o per problematiche psichiatriche di mamma o papà o infine perché figli di ragazze madri o in situazione di separazione conflittuale. Purtroppo ancora oggi le famiglie mostrano una certa reticenza ad aderire all’affido per una sorta di paura nei confronti delle famiglie d’origine, perché molti preferiscono forme di adozione a distanza, o per la tendenza a voler cambiare il bambino e il nucleo d’origine o, più semplicemente, per la necessità della famiglia che ha sperimentato una volta l’affido a metabolizzare l’esperienza e superare il trauma della separazione finale, quando il bambino può tornare nella propria abitazione d’origine. Per incrementare le adesioni e l’interesse delle famiglie locali – ha proseguito l’assessore – l’amministrazione comunale ha già annunciato la volontà di attivare una rete di mutuo-aiuto fissando dei paletti ben chiari in cui le famiglie affidatarie devono giocare il ruolo di punto di riferimento per il minore e per la famiglia d’origine e devono essere considerate una risorsa. L’amministrazione, inoltre, promuoverà la Cultura dell’affido con campagne di sensibilizzazione, con azioni di sostegno concreto agli affidatari, con la costituzione di gruppo di auto-aiuti, ipotizzando la stipula di un protocollo d’intesa con l’Associazione Famiglie per l’Accoglienza per reperire, in una situazione d’emergenza, una famiglia o single disponibili ad ospitare dei minori in difficoltà e infine promuovendo nuove formule di accoglienza, come le Famiglie Professionali per la gestione di una Casa Famiglia. Domenica – ha concluso Cerolini – avremo l’occasione per approfondire tali tematiche, mostrando attraverso un film storie di vita vissuta che ci racconteranno le risorse di tale esperienza”. Intanto l’assessore Guido Cerolini ha ricordato anche il numero di telefono del Servizio Affido del Comune di Pescara 085/4283046, coordinato dalle due assistenti sociali Maria Rita Di Giambattista e Liviana Leone.

 

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