Pescara, rivoluzione Urbanistica

comune_pescaraPescara. Dopo quattordici anni rivoluzione in vista per i Piani Urbanistici esecutivi (Pue) e per i Piani attuativi del Comune di Pescara con l’introduzione di norme più trasparenti: d’ora in avanti le imprese private che proporranno tali interventi dovranno iniziare la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria (come strade e fogne) prima di aprire i cantieri per la costruzione di case o uffici. Ma soprattutto gli Uffici comunali non rilasceranno l’agibilità degli appartamenti se prima non saranno state completate le stesse opere di urbanizzazione.

Non solo, per la realizzazione di quegli interventi considerati a scomputo degli oneri concessori il privato dovrà attenersi alle stesse procedure valide per l’Ente pubblico, in altre parole non potrà più realizzarle personalmente, ma dovrà effettuare una regolare gara d’appalto. Sono queste le nuove norme introdotte dall’Autorità di Vigilanza e che il Comune di Pescara, il primo in Abruzzo, ha deciso di fare proprie approvando il relativo Schema di Convenzione Urbanistica che la prossima settimana sarà discusso in Consiglio comunale.
“Si tratta di un documento assolutamente innovativo che, dopo anni, stravolge completamente la normativa sull’Urbanistica complessa, come i Pue e i Piani Attuativi – ha spiegato l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli dopo che questo pomeriggio la delibera è approdata all’esame della seduta congiunta delle Commissioni Gestione del Territorio, presieduta da Gianni Santilli, e Lavori Pubblici, presieduta da Armando Foschi – ferma al 1996, in merito alla disciplina relativa alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e di quota parte degli oneri relativi alle opere di urbanizzazione secondaria, come parcheggi o aree verdi. Sino a oggi era prassi consentita che il soggetto privato che assumeva l’obbligo di realizzare quelle opere a scomputo totale o parziale degli oneri dovuti alla Pubblica amministrazione, realizzasse direttamente i lavori o li affidasse, senza seguire formalità o vincoli, a un’impresa di sua fiducia. Una procedura che, oltre a essere stata messa in discussione dalla stessa Comunità europea, ha spesso dato vita a una vera giungla, facendo registrare, a livello locale, episodi di mancata o tardiva realizzazione delle opere di urbanizzazione rispetto alla tempistica dell’edificazione privata, creando anomalie, disagi e disservizi ai cittadini che talvolta si sono ritrovati a vivere in nuovi complessi edilizi senza strade asfaltate, con reti fognarie incomplete o senza le aree verdi promesse nei progetti. A questo punto – ha proseguito Antonelli . la nuova amministrazione comunale di centro-destra ha ritenuto opportuno procedere con una riorganizzazione della disciplina adottando, primo Comune in Abruzzo, il nuovo schema di convenzione urbanistica che d’ora in avanti sottoporremo a tutti i privati che presenteranno una proposta di Pue o di Piano attuativo, una convenzione che fondamentalmente ha introdotto tre obblighi strategici che ci consentiranno di garantire trasparenza alle procedure utilizzate. Innanzitutto il privato d’ora in avanti, per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria o secondaria, sarà obbligato a utilizzare le stesse procedure previste per l’Ente pubblico, in altre parole non potrà più realizzare personalmente o tramite un’impresa di fiducia gli interventi previsti, ma dovrà procedere con una regolare gara: se i lavori sono opere sotto-soglia potrà invitare quattro ditte, valutando l’offerta più vantaggiosa, o potrà adottare l’appalto integrato. Se l’importo dei lavori da realizzare è sopra-soglia (ossia sopra i 5 milioni di euro), dovrà procedere con un bando pubblico. Tale procedure rappresentano anche una maggiore garanzia per l’amministrazione: se il privato deve infatti restituire, ad esempio, 100mila euro in opere pubbliche al Comune, la gara stessa non potrà essere inferiore a tale importo. Ovviamente l’amministrazione comunale conserverà il ruolo di controllore. Nella nuova convenzione abbiamo previsto anche l’obbligo per il privato di iniziare la realizzazione delle opere di urbanizzazione, dunque le opere da cedere al pubblico, prima di aprire il cantiere per la parte dell’edilizia privata, dunque prima di iniziare a costruire palazzi o uffici, condizione ineludibile per ottenere il rilascio dei permessi a costruire. E per la realizzazione delle opere pubbliche, come fognature, percorsi pedonali e marciapiedi, strade veicolari, piste ciclabili, reti idriche per l’acqua potabile, le reti per la distribuzione del gas metano o l’energia elettrica o ancora la pubblica illuminazione e gli spazi di verde, ossia verde attrezzato, parco pubblico, verde per i giochi, con piantumazioni o meno, verranno fissati tempi di riconsegna precisi, che saranno di volta in volta riportati nella specifica convenzione, in altre parole non potremo trovarci dinanzi a cantieri infiniti, com’è spesso accaduto negli ultimi anni. Infine – ha concluso l’assessore – come ultimo obbligo abbiamo fissato che gli uffici comunali non rilasceranno i certificati di agibilità di appartamenti o abitazioni se prima non saranno state collaudate, con esito positivo, le opere pubbliche, una norma che di fatto ci tutela in merito ai tempi di conclusione degli interventi stessi”.
Santilli e Foschi hanno spiegato che la delibera è stata illustrata ai commissari, mentre lunedì prossimo, i consiglieri comunali potranno visionarla e presentare eventuali osservazioni. Successivamente sarà portata in Consiglio. Molti si augurano che venga approvata in tempo per consentire agli uffici di riavviare una serie di progetti di fatto bloccati da anni per l’incertezza della disciplina.

 

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