Bussi, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso: nessuna bonifica per Edison

Bussi. Il Consiglio di Stato che ha annullato l’ingiunzione che il Ministero dell’Ambiente ha presentato a Edison per l’immediata bonifica delle discariche Tremonti e 2A e 2B, nell’area della mega-discarica dei veleni di Bussi.

Il Consiglio di Stato ha quindi accolto l’appello, ritenendolo fondato, presentato da Edison per chiedere l’annullamento della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale amministrativo di Pescara e ha dunque annullato l’ingiunzione del settembre 2013.

Per il Forum abruzzese dei Diritti dell’Acqua, “il Consiglio di Stato ha censurato la scelte del Direttore generale del Ministero Pernice di ricorrere, quale motivazione alla base dell’ingiunzione, ad una norma del 1995 relativa a un tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, recante una sanzione pecuniaria per l’esercizio di discariche abusive o l’abbandono di rifiuti. Una norma che era addirittura abrogata. Il Consiglio di Stato – prosegue una nota del Forum – ha chiarito che bisognava seguire la norma vigente, il Testo Unico sull’Ambiente, che dal 2006 regola tutto il procedimento di messa in sicurezza e bonifica”.

Secondo il gruppo ecologista, gravi sono le colpe delle istituzioni: “Se bastava il ricorso ad una legge del 1995, come mai il Ministero aveva tirato fuori l’argomento a sei anni dalla scoperta della Discarica Tremonti e a cinque dalla perimetrazione del Sito nazionale di Bonifica?”. “Dopo 8 anni dal sequestro delle discariche Tremonti e 2A e 2B e 7 anni dal Decreto di perimetrazione del Sito Nazionale di Bonifica”, critica il Forum, “abbiamo un Commissario straordinario, Goio, e un apparato ministeriale che costano centinaia di migliaia di euro all’anno solo in stipendi che dovrebbero lavorare per un unico obiettivo, la bonifica. A oggi neanche un metro quadro di terreno delle discariche è stato riqualificato. Non sono stati ancora realizzati i piani di caratterizzazione delle aree pubbliche, cioè non ancora abbiamo il quadro definitivo della contaminazione! Crediamo sia venuto il tempo di chiedere conto delle loro scelte, delle loro attività e, soprattutto, dei risultati raggiunti al Direttore del Ministero Pernice e al Commissario Goio. Senza assunzione di responsabilità la bonifica resterà una chimera”.

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