Tassa di soggiorno a Pescara, Confcommecio:”Cuzzi giovane e inesperto, si dimetta”

Pescara. Un euro per ogni turista per raccogliere un tesoretto da destinare proprio alla promozione turistica: la proposta della tassa di soggiorno, però, non piace ai commercianti e la Confcommercio chiede le dimissioni dell’assessore Cuzzi.

Come avviene già in tante città italiane, l’assessore al Turismo Giacomo Cuzzi lancia la proposta per la tassa di soggiorno: “Le casse comunali sono vuote, la città ha esaurito la popria funzione attrattiva che bene ha esercitato nel panorama regionale e male in quello nazionale ed internazionale. Questo incide in maniera negativa sull’economia cittadina. Credo che abbiamo il dovere di puntare su settori abbandonati come il turismo, in modo totalmente diverso dal passato, e di trovare le risorse necessarie per compiere determinate azioni capaci di rigenerare l’attrattività promuovendo le nostre bellezze. Su questo è pensabile chiedere ai turisti che arrivano un contributo di scopo da investire totalmente nel rilancio del settore e della promozione turistica vincolato ad un programma pluriennale concordato con tutte le forze che aldilà dei ‘No’ hanno capacità di pensiero e voglia di cambiare da subito”. Si riassume così, con un post sulla propria pagina Facebook, il Cuzzi pensiero. Che si traduce in un euro da addebitare sul conto dell’hotel di ogni turista che soggiornerà a Pescara.

Lo scopo del contributo sarebbe il finanziamento di concerti di caratura internazionale ed eventi da circuito nazionale, all’interno di un piano di marketing turistico in grado di alimentare e riavviare il settore. Ma il fronte di chi si oppone è largo, composto soprattutto da chi sui turisti punta per sopravvivere. Fortemente contraria la Confcommercio, che arriva persino a chiedere le dimissioni di Cuzzi, delegato anche al Commercio: “La cocciutaggine nel portare avanti una proposta sbagliata nel momento sbagliato ci ha fatto definitivamente capire che l’assessore Cuzzi non e’ adeguato al ruolo che occupa e pertanto ne chiediamo le dimissioni”, chiede con una nota l’associazione di categoria.

“Non riusciamo davvero a capire – afferma il presidente Ezio Ardizzi – come nel pieno di una crisi drammatica come quella attuale in cui le famiglie sono in difficoltà ed i consumi sono in costante calo si possa inrodurre un ulteriore ostacolo che scoraggi la gente dal venire a Pescara. Mentre stiamo facendo salti mortali per cercare di far tornare clientela nella nostra città, per veicolare il messaggio che a Pescara si compra meglio, viene calato dall’alto, senza una strategia condivisa, un’ulteriore balzello sulle spalle degli imprenditori del turismo, che andrebbe a penalizzare ulteriormente un settore già in piena difficoltà”.

“E’ infatti noto – osserva ancora il presidente Confcommecio- che la tassa di soggiorno viene percepita negativamente dal cliente e diviene fattore discriminante nelle scelte, specie per destinazioni, come Pescara, che non fanno parte del circuito turistico di prima fascia. Per capirci, non stiamo parlando di citta’ come Roma, Firenze o Venezia conosciute universalmente e mete turistiche cui nessuno rinuncerebbe indipendentemente dalla tassa di soggiorno. E non parliamo solo di danno per gli alberghi, poichè le minori presenze causerebbero a catena un calo nei consumi nei pubblici esercizi ed anche un calo negli acquisti per lo shopping”. “Non e’ la prima volta che tentiamo di far ragionare il giovane assessore e di dargli qualche consiglio per colmare evidenti lacune di esperienza in un ruolo particolarmente delicato. Ma – conclude il presidente di Confcommercio Pescara – non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire e di fronte a quest’ennesimo passo falso non possiamo che chiedere con decisione le sue dimissioni”.

ALESSANDRINI: SOLO UN’IPOTESI

“Confcommercio è un importante interlocutore dell’Amministrazione comunale e le sue proposte e osservazioni sono tenute nella debita considerazione ma nessuno può immaginare di poter mettere alla porta un assessore al quale il sindaco ha scelto di affidare il compito di attuare un programma di governo scelto dai cittadini”, così il sindaco Marco Alessandrini replica ad Ardizzi e difende Cuzzi. “Un piano per rendere più attrattiva Pescara si fa con gli operatori del settore, come l’assessore ha d’altronde iniziato a fare, dialogando e concordando insieme le linee di azione e naturalmente occorrono anche risorse aggiuntive, vista la situazione che sta attraversando il Comune, così nota da non doverne qui riprecisare”, prosegue Alessandrini, che aggiunge: “La tassa di scopo è un’ipotesi in questo quadro, non è un espediente per organizzare concerti, ma un progetto trasparente che ha bisogno del contributo positivo di tutti per diventare occasione di rilancio del settore turismo e anche del settore commercio ad esso collegato, così come l’idea è stata presentata”.

TESTA: CHIARIRE PRIMA LA STRATEGIA

“Sarebbe opportuno che il Comune di Pescara organizzi un laboratorio delle idee per coinvolgere gli operatori del mondo del commercio, del turismo e della cultura, nella realizzazione di una comune strategia di promozione della città, prendendo spunto anche da quanto e’ stato fatto finora in altre parti d’Italia”, con questo commento, contrariamente a Forza Italia, ill capogruppo Ncd in Consiglio comunale, Guerino Testa, non chiude anzitempo la porta alla proposta di Cuzzi. “Soltanto dopo aver pianificato la strategia turistica che s’intende portare avanti – sostiene però Testa – si potrà valutare l’opportunità d’introdurre o meno la tassa di soggiorno, chiarendo in primis come destinare le eventuali entrate che ne deriverebbero”.

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