Pescara, Fontanelle: degrado e illegalità ma gli abusivi non vengono sfrattati FOTO

Pescara. Oltre 300 famiglie in attesa di una casa popolare ma, non bastassero già le italiche lungaggini burocratiche, le assegnazioni vengono bloccate dalle occupazioni abusive. Almeno 10 le case popolari del quartiere Fontanelle detenuti illegalmente da chi li usa soprattutto per delinquere. La Regione ha i soldi ma gli sfratti non vengono eseguiti.

Quella di via Caduti per Servizio è una condizione di illegalità che perdura da tempo; ma, anziché addivenire al miglioramento, il passare dei mesi vede solo un’escalation. Un paio di anni la serie di intimidazioni e gli attentati ai danni di chi denunciava, stanco di dover convivere con spaccio e criminalità; le fiaccolate, le “passeggiate istituzionali”, qualche sgombero, poi punto e a capo. Sono cambiate le amministrazioni comunali e regionali, ma a Fontanelle non si è mai visto né Alessandrini (oltre che per giocare al cantoniere) né D’Alfonso.

Chi ci abita, però, ne vede ogni giorno una. Oggi lo stanzino condominiale devastato, domani gli sportelli dei contatori del gas sfondati, dopodomani il portone del palazzo completamente rimosso: manovre utili a chi deve nascondere droga e deve ricevere clienti in casa senza troppi impedimenti. Almeno 10 gli appartamenti di edilizia popolare occupati abusivamente e trasformati in centrali di spaccio. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari denuncia il dramma da anni e si è sempre sentito dire dall’Ater che non ci sono quei 5mila euro necessari ad ogni sgombero coatto e alla successiva assegnazione a chi merita quella casa. Così, al massimo, la casa viene chiusa con una fila di mattoni che, puntualmente, viene abbattuta e l’abusivismo riparte daccapo.

Ma ora l’accusa di Pettinari rimbalza contro un muro ben più duro, quello della burocrazia: “Abbiamo fatto inserire nel bilancio della Regione oltre 100mila euro per gli sfratti”, dice il pentastellato, “ma l’Ater non ha ancora visto un soldo”. Presentato, dall’agenzia che gestisce le case popolari, anche un progetto per procedere agli sfratti, “ma l’Ater di Pescara non ha ricevuto alcuna risposta dalla Regione”, aggiunge Pettinari. Così, ad aspettare che abusivi e criminali vengano cacciati via rimangono oltre 300 persone in una graduatoria di fatto bloccata. Mentre i residenti onesti convivono quotidianamente con una realtà surreale: “Manca qualsiasi servizio primario”, lamenta ancora Domenico Pettinari; ma oltre a farmacie e negozi, in via Caduti per Servizio latitano soprattutto le istituzioni.

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