Terremoto L’Aquila, D’Alfonso: ‘Chiederò a Mattarella di tutelare familiari delle vittime’ VIDEO

L’Aquila. ‘Sulla vicenda dei risarcimenti richiesti dallo Stato alle famiglie delle vittime del terremoto aquilano ho intenzione di parlare con il premier Paolo Gentiloni e con il Presidente Sergio Mattarella per far sì che i familiari – già straziati dal dolore per le perdite umane e materiali derivate dal sisma – non debbano restituire quanto ricevuto’.

Lo dichiara il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, riguardo alla vicenda che ha visto lo Stato citare in giudizio 55 parenti delle vittime del sisma del 6 aprile intimandoli di restituire le provvisionali.

‘Norberto Bobbio ci ha insegnato che esistono la Legalità e la Legittimità. La Legittimità vale più della Legalità, e non c’è bisogno di rievocare il mito di Creonte e Antigone per capire che lo Stato deve essere tutore e non avversario di chi soffre.

Le vittime vanno sostenute dallo Stato poiché esso è nato anche con la funzione di non lasciare solo il cittadino davanti alle tragedie, e io mi farò latore di questo pensiero davanti alle cariche più alte della Repubblica’,  conclude D’Alfonso.

Pezzopane: ‘Bene apertura Finocchiaro, la legge sia madre e non matrigna’

“Dalla ministra per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, con la quale in questi giorni ho direttamente interloquito, è venuta nel corso di un question time un’apertura importante: il governo intende fare quanto in suo potere per rinunciare alla revoca dei risarcimenti e quindi evitare a tante famiglie il danno, oltre alla beffa.

Dopo i terremoti e le calamità naturali, si risarciscono le case, le attività economiche e persino il bestiame. Dobbiamo fare in modo che la legge sia madre e non matrigna per chi è già stato così duramente colpito dal tragico terremoto del 2009”.

Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

“Dobbiamo evitare – prosegue Pezzopane – che risarcimenti versati per le vite umane perdute nel terremoto dell’Aquila debbano essere restituiti da persone e famiglie che hanno già sofferto tanto, con un provvedimento che arriva a 8 anni dal sisma e che in molti casi le ridurrebbe sul lastrico.

Il principio appare ingiusto in sé, ma lo è tanto più negli effetti di una procedura che ha impiegato tanti anni a dispiegarsi e che colpisce orfani allora bambini e ora maggiorenni, famiglie che avevano perduto tutto e che non dispongono più delle somme da esborsare.

L’apertura della ministra Finocchiaro è stata importante, credo che sia necessario avviare una trattativa, nella quale ci impegneremo perché, nel rispetto della legge, si possa evitare un impatto così duro su queste persone e sulle famiglie.

La legge sia madre e non matrigna, tanto più che la vicenda scabrosa della Commissione grandi rischi a L’Aquila, se è chiusa sul piano giudiziario, non lo e’ sul piano delle responsabilità politiche. Che ci sono è molto gravi e che mi auguro possano essere portate alla luce con la Commissione d’inchiesta da me proposta”.

Blundo in Senato: ‘No all’ennesima umiliazione da parte dello Stato’

‘Un’ennesima beffa travolge i cittadini aquilani e in particolare coloro che dopo la sentenza di primo grado del 22 ottobre 2012 nel processo Grandi Rischi, avevano beneficiato dei risarcimenti previsti a seguito della morte dei loro congiunti per causa delle ‘rassicurazioni’ che indussero erroneamente molte persone a rimanere in casa nella notte fra il 5 e il 6 aprile del 2009 e che morirono a causa del sisma’.

È quanto afferma la Sen. Enza Blundo a margine del suo intervento in aula del 10 maggio.

‘Lo stato chiede indietro 8 milioni di euro, ai familiari delle vittime di un terremoto che provocò ben 309 morti e la distruzione del tessuto economico-sociale del capoluogo abruzzese e che furono erogati per l’iniziale condanna di tutti i componenti della Commissione Grandi Rischi, poi prosciolti dalla sentenza d’appello, pur rimanendo confermata la condanna ad uno dei componenti, Bernardo De Bernardinis, che ne faceva parte all’epoca’.

‘Anche se – prosegue la cittadina al Senato – giuridicamente può essere corretto chiedere la restituzione delle somme dato che la sentenza d’appello e la Cassazione hanno ribaltato la condanna in primo grado, assolvendo sei dei sette membri, ciò che lascia sbigottiti è che tale richiesta venga fatta anche aggiuntiva degli interessi maturati e amareggia non solo coloro che hanno perduto figli, genitori e persone care nella notte del terremoto, ma addolora una intera cittadinanza e per i superstiti delle famiglie distrutte dal terremoto non è stato mai previsto alcun indennizzo o pensione’.

‘Con il Movimento 5 Stelle siamo sempre stati e continueremo a stare al fianco dei familiari delle vittime che sono state ignorate e trascurate nei loro diritti e che in questi giorni si sono visti piombare addosso quella che potrebbe rivelarsi l’ennesima umiliazione da parte di uno Stato incapace di proteggere i propri cittadini e auspichiamo una concreta quanto immediata rinuncia a tale immorale richiesta’ – conclude Blundo.

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