Liris: ‘D’Alfonso snobba L’Aquila con la City’

L’Aquila. “Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, continua a snobbare L’Aquila e insiste sulla concentrazione delle principali sedi dell’ente nel mega complesso della City a Pescara, che costa 42 milioni di euro, è gravato da inchieste giudiziarie e confligge con la presenza dell’aeroporto:

tutto questo nel silenzio del candidato sindaco del capoluogo del centrosinistra, Americo Di Benedetto, prigioniero della sua condizione di suddito del governatore”.

A lanciare l’allarme è Guido Liris, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale dell’Aquila e vice presidente regionale del partito, che rileva come “il fardello di questa condizione di dipendenza tra i due esponga la città a un serio rischio di ipoteca politica, ma sono certo che gli aquilani lo capiranno e alle urne si regoleranno di conseguenza”.

Né può bastare, per Liris, “il cenno alla ricostruzione post-terremoto della sede istituzionale nel nostro centro storico di palazzo Centi: ben venga l’accelerazione di cui parla D’Alfonso, ma sarebbe solo un tardivo correttivo a una commessa pubblica gestita con lentezza e superficialità, aggiudicata con mesi di ritardo nel silenzio generale e forse non a caso adombrata anche da un’indagine giudiziaria su procedure che la magistratura ritiene poco chiare”.

“Al di là di questo, ricordo a D’Alfonso e a Di Benedetto che L’Aquila ha a disposizione quasi 300 mila metri quadrati di superficie di potenziali uffici pubblici, un patrimonio non solo della città capoluogo ma della regione intera, e sarebbe folle non utilizzarlo – continua – Anzi, un candidato sindaco che avesse davvero a cuore le sorti della città ne approfitterebbe per lanciare una campagna epocale di revisione del rapporto non equo di 3 assessorati all’Aquila e 7 a Pescara sancito quarant’anni fa: invece nulla”.

“La City non si può realizzare, vista la vicinanza dello scalo aeroportuale adriatico, e comunque costerà quasi 50 milioni a una Regione che ha 1 miliardo di debito; inoltre è stato stimato che, se andasse in porto, farebbe salire gli affitti da 1 milione a 1,5 milioni, insomma è un disastro – conclude Liris – Dopo le promesse mancate della legge sull’Aquila capoluogo, lo spostamento del baricentro politico dalfonsiano continua con il complice silenzio del centrosinistra e del suo portabandiera, ma tutti sappiano che il centrodestra e il suo candidato sindaco Pierluigi Biondi non resteranno a guardare”.

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