Fucino, Di Nicola: ‘basta ritardi per l’impianto irriguo’

Avezzano. Il Consigliere regionale Maurizio Di Nicola (Centro Democratico) interviene in materia di sistema delle acque nel Fucino.

“Già da diversi giorni – scrive Di Nicola – ho trasmesso all’indirizzo del Presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo un’interpellanza in materia di tutela e gestione della risorsa idrica fucense, che auspico possa trovare spazio nella prossima seduta di Consiglio, con l’obiettivo di contribuire ad alimentare un serio confronto politico intorno al tema della realizzazione della rete irrigua a pressione nell’intera piana del Fucino.

Il momento di stasi, causato da becere contrapposizioni partigiane, non è compatibile con la vita reale delle imprese del settore, ogni giorno impegnate a confrontarsi con le sfide della contemporaneità e dei mercati internazionali nell’era della globalizzazione.

Appunto per questo, ulteriori ritardi nella realizzazione di questa importante opera strategica per l’economia del comparto agricolo fucense non saranno più tollerati”.

“Le fasi del processo partecipativo – continua il Consigliere – relative all’informazione e alla consultazione di tutti i portatori di interesse sono terminate da tempo, ora, invece, è venuto il momento di agire, partendo dall’individuazione della migliore soluzione progettuale.

I primi 50 milioni di euro, stanziati con il “Masterplan Abruzzo – Patto per il Sud”, sono disponibili ed in grado di assicurare le necessarie coperture economiche ad una prima parte dell’intervento, che spero possa trovare realizzazione a partire dal potenziamento della filiera depurativa nei comuni circumlacuali, per assicurare alti livelli qualitativi dell’acqua utilizzata a scopi irrigui.

Nel mentre, bisogna cristallizzare un progetto irriguo, tra i diversi ipotizzati, per consentire la quantificazione puntuale del costo dell’intero sistema”.

“L’obiettivo per tutti – conclude Di Nicola – deve essere un intervento capace di garantire maggior rendimento delle coltivazioni a minori costi, incremento dei profitti dell’impresa agricola moltiplicando le possibilità colturali, maggiore tutela ambientale nel rispetto della memoria del luogo”.

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