Nuovo ospedale Sulmona, le perplessità della Cgil: C’è un deficit di democrazia

ospedale_sulmonaSulmona. Bene il sito scelto da Comune, ma ci sono forti perplessità sul metodo. Il segretario provinciale della Cgil, Damiano Verrocchi, interviene nel dibattito relativo alla realizzazione del nuovo ospedale di Sulmona, dichiarandosi favorevole non solo alla sua costruzione, ma anche all’area scelta dal Comune, ma esprimendo nel contempo forti perplessità sul metodo adottato.

Verrocchi parla di “deficit di democrazia”: “per una struttura così importante per il territorio, le parti sociali che hanno condiviso la proposta contenuta nella delibera del Comune di Sulmona, votata alla unanimità, non sono state né informate, né coinvolte. La Cgil non condivide, nel merito, la strada che l’Amministrazione comunale e la Asl stanno intraprendendo per realizzare la nuova struttura. Se è vero che per la criticità strutturale e di sicurezza, il nostro ospedale ha priorità rispetto agli altri da costruire nella nostra Regione, la Cgil chiede che i finanziamenti siano totalmente pubblici. Le risorse vanno reperite recuperando finanziamenti pubblici che al nostro territorio, anche di recente, sono stati sottratti e dirottati in altri territori, anche di fuori provincia. Non occorre che la copertura finanziaria venga assicurata dai proventi derivanti dalla cessione dell’attuale presidio ospedaliero e non serve nemmeno attivare il procedimento di variante urbanistica per l’area interessata dal nosocomio esistente. Il nuovo ospedale di Sulmona e della Valle Peligna va realizzato con soldi pubblici e l’area attuale non deve subire cambio di destinazione d’uso”.

La Cgil, ancora, si chiede “dove è finita la cittadella sanitaria? E’ possibile realizzare, nell’area dell’attuale ospedale, un Unicum sanitario concentrando il servizio materno-infantile, quello di salute mentale, quello delle tossicodipendenze, di prevenzione igiene degli alimenti, veterinario, medicina del lavoro, medicina dello sport, vaccinazioni infantili, acquisti, personale e CUP? Con questa proposta si offrirà un servizio migliore ai cittadini che non saranno più costretti a girovagare per la città per ottenere i servizi della Asl. C’è , però, una ragione fondamentale. La Asl potrà risparmiare decine migliaia di euro che oggi paga per gli affitti dove sono allocati questi servizi. Perché non farlo? Quali sono gli impedimenti? Perché non realizzare strutture pubbliche per dare i servizi ai cittadini?”

 

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