Gli interrogativi sulla ricostruzione: dov’è finita la ‘questione’ L’Aquila?

laquila_terremotoL’Aquila. “Ricostruzione, zona franca, restituzione tasse: tre argomenti sui quali ancora non c’e’ chiarezza. Gli aquilani vivono una situazione di incertezza economica e sociale che frena la rinascita della città. A due anni e mezzo dal sisma, L’Aquila è costretta a fare i conti con una situazione di impasse, che vanifica gli sforzi dei cittadini tesi al rilancio del capoluogo”.

Con queste parole, il segretario regionale della Cisl, Gianfranco Giorgi, invita alla coesione e sprona le istituzioni e i politici locali “a fare quadrato attorno al Governo per porre all’attenzione nazionale la questione L’Aquila, che sta finendo nel dimenticatoio”.

“Le popolazioni del cratere” commenta Giorgio “sono ancora alle prese con innumerevoli problemi, a partire dalla ricostruzione pensante, rimasta al palo, e ad una ripresa economica di cui non c’è traccia. Troppe le incertezze e gli interrogativi, che costituiscono un freno allo sviluppo futuro della città’. Non si va al di là delle dichiarazioni di intenti, mentre i dati economici delineano una caduta libera dell’economia, a partire dalla cassa integrazione, che dopo la diminuzione del 2010, nel primo trimestre 2011 è aumentata del 97,3 per cento”.

La Cisl pone poi l’accento sulla zona franca “di cui non si ha traccia. Il Governo ha fatto ricorso ad uno strumento ordinario per una situazione assolutamente straordinaria, che avrebbe richiesto misure mirate per sostenere la crescita dell’imprenditoria, attrarre nuove imprese ed evitare la fuga delle aziende locali”. Senza dimenticare la cosiddetta ricostruzione pesante: “Gli ordini professionali continuano a chiedere proroghe che, se concesse, non faranno altro che allungare i tempi di rientro dei cittadini nelle proprie abitazioni”, dice Giorgi, “mentre sulle tasse non vi è alcuna certezza. Il Governo, al di là delle disponibilità di cassa, dovrebbe applicare lo stesso metodo utilizzato in passato per le zone terremotate di Marche, Umbria e Campania. Gli aquilani non sono cittadini di serie B, né possono essere trattati alla stregua di un popolo da tenere ai margini. Questa è l’impressione che si ha”.

La Cisl, infine, punta l’indice contro “il continuo rimpallo di responsabilità tra gli enti preposti alla ricostruzione e le divisioni politiche che stanno penalizzando fortemente gli aquilani. Bene ha fatto il sottosegretario, Gianni Letta, a richiamare tutti all’unità e alla concordia per agevolare la rinascita dell’Aquila”.

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