Transcom L’Aquila, Pezzopane: ‘Vogliamo tutelare dipendenti call center’

L’Aquila. “E’ una vertenza difficile e delicata, quella del call center Transcom, che ha un insediamento a Bari e l’altro a L’Aquila, con un subappalto con il consorzio Lavorabile. Conviene chiarirne i tratti, invitando tutti a concentrarci sull’obiettivo di salvare lavoratori e lavoratrici. Le polemiche e le strumentalizzazioni elettoralistiche possono solo fare danni.

A differenza di chi si è accorto solo ora della difficile situazione in cui versano i call center, compresi quelli aquilani, sto seguendo la vicenda da oltre un anno in Parlamento, riuscendo ad ottenere risultati importanti per i lavoratori.

Lo dichiara le senatrice PD, Stefania Pezzopane.

“Proviamo a fare chiarezza. Transcom gestisce dal 2010 un’importante commessa per conto di Inps-Inail ed Equitalia, di cui l’Inps è capofila. La commessa è scaduta a giugno 2016. L’Inps, ente di emanazione pubblica, è sottoposto pertanto sia al Codice degli Appalti che alle verifiche dell’Anac autorità anticorruzione e sta predisponendo i criteri della nuova gara d’appalto, in cui ogni azienda deve essere messa nelle condizioni di partecipare alla pari di altre aziende.

Sono a tutti note la vicenda giudiziaria che ha interessato la multinazionale sulla commessa Inps e la vicenda dell’ex amministratore delegato di Transcom Italia, Roberto Boggio, sottoposto a provvedimenti giudiziari. In questo complicato contesto, i lavoratori rischiano tutto.

La commessa Inps, ora prorogata a Transcom, verrà aggiudicata definitivamente solo a fine procedura. Nel frattempo, fortunatamente, governo e parlamento, grazie ad un gioco di squadra tra me e i colleghi Pd alla Camera, hanno messo a punto e approvato due provvedimenti fondamentali per tutelare i lavoratori.

L’approvazione della clausola sociale, prevista nel Nuovo codice degli Appalti, che impegna le aziende che subentrano nei nuovi appalti ad assorbire lo stesso personale già in servizio. L’altro provvedimento è previsto nell’art 35, comma 10, della legge di Bilancio, già approvata, e mira a limitare la possibilità di delocalizzazione dei servizi di call center e a scongiurare la logica del massimo ribasso del costo del lavoro, per chi partecipa ad una gara.

Il provvedimento si è reso necessario dopo che il 23 novembre l’Inps ha comunicato di voler dare maggiori chance alle aziende che favoriscono il ribasso del costo del lavoro, rispetto alla qualità del servizio offerto. Ed è chiaro che a fronte di una simile condizione verrebbero favorite le aziende più spregiudicate, a svantaggio della professionalità e del servizio di qualità. Questo è quello che si rischia a L’Aquila, se tale principio dovesse prevalere.

Il combinato disposto di clausola sociale e art 35 della legge di Bilancio tende a scongiurare questa ipotesi, con l’obiettivo di convincere l’Inps a riscrivere il bando prima della pubblicazione.

In queste ore di lavori in Senato, ho contattato il ministro del Lavoro Poletti perché verifichi che l’INPS adegui i criteri per il bando alle norme vigenti. Dobbiamo impedire una nuova mannaia sociale, salvare tutti i lavoratori in appalto e subappalto,chiunque sia il vincitore della gara .  Per L’Aquila avrebbe un sapore troppo amaro”.

Cialente: ‘Battaglia decisiva per L’Aquila’

“Per L’Aquila è una battaglia decisiva e irrinunciabile, rispetto alla quale nessuno può tirarsi indietro, tantomeno, come ho visto fare in questi giorni da qualcuno, permettersi di essere disinformati o inutilmente polemici. Non si ricava visibilità, né si fa campagna elettorale sulla pelle di oltre 500 lavoratori”. Così il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in merito alla questione call center sottolineando che la giornata è stata “intensa in difesa del principale call center aquilano e dell’ intero comparto nazionale”. Dopo la diretta su Rai3 alla trasmissione Agorà davanti alla sede Transcom dell’Aquila “con i lavoratori che erano lì, da oltre un’ora, a meno quattro gradi”, Cialente riferisce di una “lunga telefonata con i vertici Inps per far comprendere appieno la portata dell’articolo 35 bis della legge di stabilità e la necessità di verificare (cosa da noi già fatta con il ministero dello Sviluppo economico) l’applicabilità della clausola di salvaguardia sociale anche ai lavoratori di subappalti, nonché di considerare, ai fini del bando, le ricadute per Inps in termini economici, dal momento che una crisi aziendale si tradurrebbe in migliaia e migliaia di ore cassa integrazione. Ho sottolineato, soprattutto, ancora una volta, come i lavoratori del call center Inps all’Aquila, dopo 6 anni di commessa, abbiano un grado di professionalità e competenze pari a quello di molti funzionari dell’Istituto, dal momento che conoscono tutte le norme in materia pensionistica. Norme che, peraltro, cambiano ogni due mesi e in cui è difficile orientarsi”. “Successivamente – prosegue il sindaco dell’Aquila – ho avuto un incontro con il nuovo amministratore delegato Transcom Gianluca Gemma e con il direttore mercato della Pubblica amministrazione della multinazionale Enrico Vivio, con i quali abbiamo affrontato problemi attuali ma, soprattutto, prospettive future. Ho quindi avuto una lunga telefonata con il sindaco di Bari, dove si trova l’altro grande call center Inps”.

 

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