L’Aquila, Progetto Case: chi paga le bollette?

progetto_caseL’Aquila. “Un milione e 800mila euro per il canone dei servizi idrici, altrettanti per le bollette del gas e 520mila euro per l’energia elettrica. Un debito che non si sa chi dovrà pagare, perché anche in questa occasione il Comune de L’Aquila, pur essendo a conoscenza del problema, fa finta che non esista”.

Il duro attacco arriva dal vicepresidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis e fa riferimento alla vicenda delle bollette relative alle utenze degli alloggi del Progetto Case, per le quali le aziende fornitrici hanno accumulato crediti per oltre 4 milioni di euro.

“Delle somme che sono maturate dalla primavera dello scorso anno ad oggi” spiega De Matteis “da quando c’è stato il passaggio di consegne tra la Protezione Civile e il Comune, cui a rigor di logica spetterebbe pagare quelle fatture, in quanto proprietario degli appartamenti”.

Secondo il vicepresidente, l’amministrazione comunale non si sta tuttavia preoccupando del problema, tanto che non è stato neppure predisposto un regolamento condominiale per il Progetto Case che chiarisca una serie di aspetti, a partire dal pagamento di un eventuale canone di locazione da parte degli inquilini, fino ad arrivare alle utenze e alla disciplina delle manutenzioni ordinarie e straordinarie.

“Ad oggi” ha aggiunto “se si rompe una tubatura non si sa chi debba intervenire e soprattutto non si sa chi debba pagare l’intervento. E la questione diventerà sempre più grave, perché quegli stabili, con il passare degli anni, necessiteranno sempre più frequentemente di interventi di riparazione. Il sindaco Cialente, invece, che fa? Gira la testa dall’altra parte, fingendo che sia tutto a posto, mentre invece non ha ancora deciso cosa fare di questa enorme proprietà immobiliare, con tutte le conseguenze che ne derivano”.

De Matteis ha commentato anche le parole pronunciate ieri dal primo cittadino, durante l’assemblea dei comitati cittadini in piazza Duomo, nella quale ha attaccato il commissario Chiodi, ipotizzando che sia in atto una manovra per bloccare la ricostruzione. “Cialente la smetta di agitare fantasmi” ha detto il vicepresidente. “Se è a conoscenza di qualcosa, faccia nomi e cognomi, altrimenti stia zitto e pensi a dare agli aquilani quelle risposte che attendono da mesi e su cui non ha proferito parola: dalle aree bianche alla sanatoria dei Map, dal cronoprogramma per il centro storico ai sottoservizi. Da parte mia ho intenzione di chiedere a Chiodi di predisporre un decreto che sancisca tempi certi per la presentazione e l’esame dei progetti relativi alla ricostruzione degli edifici E, perché anche su questo fronte va fatta chiarezza, confrontandosi con gli ordini professionali. E’ ora che i cittadini sappiano con certezza come, quando e dove sarà il loro futuro”.

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