Ricostruzione L’Aquila, Chiodi: “Basta populismi e demagogie a buon mercato”

chiodi_ricostruzioneL’Aquila. “La comunità aquilana è stanca di due sedicenti capipopolo che evocano sempre scenari cupi e negativi che vengono poi puntualmente smentiti dai fatti. La strumentalizzazione è evidente perché, almeno l’On. Lolli sa, o quantomeno dovrebbe sapere, come funzionano i meccanismi di bilancio. Stiano tranquilli gli aquilani che la proroga dell’inizio della restituzione sarà effettiva e non ci saranno oneri aggiuntivi. Questa dolorosa vicenda dell’Aquila non ha bisogno di populismi e demagogie a buon mercato”.

E’ quanto ha dichiarato questa mattina il presidente della Regione e Commissario delegato per la Ricostruzione Gianni Chiodi, il quale, insieme  al coordinatore della Struttura tecnica di Missione, Gaetano Fontana, ha anticipato il contenuto dell’ordinanza, a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, che dovrebbe chiarire molti aspetti relativi al recupero delle abitazioni classificate E, accelerandone i processi. Pur riservandosi un futuro approfondimento del provvedimento, Chiodi e Fontana hanno annunciato che si tratta di un’ordinanza composta da 23-24 articoli “destinata a segnare profondamente l’evolversi della ricostruzione nel prossimo anno, soprattutto per quanto riguarda le seconde case”.  Accanto alla “banale” proroga per la presentazione dei progetti per le E al 30 giugno 2011 (“termine sollecitatorio, non risolutivo”), Chiodi e Fontana si sono soffermati su uno degli aspetti più innovativi della nuova ordinanza: la definizione particolareggiata dei costi. Si è ricordato la vecchia polemica originata dal decreto n. 27  sulle superfici o, come si è banalmente detto, sul prezziario, che individua le modalità di calcolo per le aree da mettere a realizzazione (nuove edificazioni o riparazioni) e ne fa un computo, quantificabile  in 1.276 euro al metro quadro, secondo i correnti parametri per l’edilizia agevolata . “L’ultima ordinanza” ha spiegato Fontana “prende questa cifra come base di riferimento per poi ampliarla sia ai beni vincolati, per i quali il costo base può essere maggiorato fino al 100 per cento (quindi raddoppiato), che ai beni di pregio, ma non soggetti a vincolo della Soprintendenza, per i quali il prezzo base può essere aumentato fino ad un massimo del 60 per cento”.  In più il legislatore, è stato assicurato, si sta occupando della Ricostruzione sotto il profilo soggettivo, prendendo in esame la situazione non solo patrimoniale dei singoli cittadini, come dire “sta proseguendo nella sua azione di aiuto alla persona”. Il Commissario Chiodi e il responsabile Stm Fontana hanno insistito sul fatto che la nuova ordinanza, confermando la necessità dei Piani di Ricostruzione da parte dei Sindaci, e prevedendo soluzioni diverse per il recupero degli immobili del centro storico, risolve anche, e soprattutto, la questione tanto dibattuta, della copertura dei costi per le abitazioni non di residenza principale. Nella stessa giornata di oggi si è tenuto un incontro tecnico tra Fontana, i dirigenti e i tecnici del Comune de L’Aquila, per affrontare le problematiche connesse alla ricostruzione del cimitero del capoluogo e di quelli delle frazioni. Nel corso della riunione è stata esaminata la situazione dei danni relativi al cimitero della città de L’Aquila che, come noto, è un cimitero monumentale, con cappelle storiche ed opere d’arte funeraria, per procedere parallelamente alla disamina dei danni dei 19 cimiteri delle frazioni. Il Comune dell’Aquila ha effettuato un primo screening dei danni, ammontanti a circa 5 milioni di euro, e nei prossimi giorni presenterà i progetti relativi agli interventi da porre in essere. ”Ho ritenuto opportuno, insieme all’architetto Fontana” ha dichiarato Chiodi “convocare questa riunione in quanto reputo giusto dare una risposta alla citta’ su un problema così delicato. Non appena il Comune completerà l’iter procedurale, il Commissario trasferirà immediatamente i fondi necessari alla realizzazione delle opere cimiteriali”. Intanto il 17 dicembre scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che proroga al 31 dicembre 2011 lo stato d’emergenza per la provincia dell’Aquila e gli altri comuni abruzzesi interessati dal sisma del 6 aprile 2009. Già in una nota del 2 dicembre 2010, Gianni Chiodi aveva rappresentato la necessità di prevedere un congruo periodo di proroga dello stato di emergenza al fine di continuare ad assicurare l’assistenza alla popolazione colpita dagli eventi sismici e permettere il completamento delle iniziative già programmate per la ricostruzione. Il decreto è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana.

 

 

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