Scontrone, sgombero palazzine richiedenti asilo: Arrigoni interroga Alfano

Scontrone. Il Movimento Noi con Salvini Abruzzo vuole vederci chiaro sulla vicenda che lo scorso 26 febbraio, a seguito di un’ispezione condotta dai carabinieri del NAS di Pescara, ha portato il sindaco di Scontrone a firmare un’ordinanza di sgombero di tre strutture presenti nel paese e adibite all’accoglienza degli immigrati irregolari richiedenti asilo.

Nel corso dell’ispezione degli edifici dove erano ospitati 33 stranieri extracomunitari i militari dell’Arma hanno riscontrato gravi irregolarità igienico-sanitarie, con presenza di muffe e odori nauseabondi, e problemi di sovraffollamento, che sono state contestate alla cooperativa Arcobaleno che gestisce l’accoglienza.

“Ieri presso il Senato della Repubblica ho depositato un’interrogazione parlamentare (atto n. 4-05392) indirizzata al Ministro dell’Interno Alfano per sapere ‘quali precedenti abbia in materia la cooperativa Arcobaleno e cosa comporti quanto emerso a suo carico nelle strutture da questa utilizzate a Scontrone per gestire l’accoglienza di 33 migranti irregolari richiedenti tutela internazionale'”, interviene il senatore Paolo Arrigoni, responsabile regionale del Movimento, che aggiunge “in particolare, se la Prefettura di L’Aquila, aggiudicatrice del servizio di gestione e accoglienza, intenda o meno rideterminare il compenso da corrispondere alla cooperativa Arcobaleno alla luce dei gravi problemi riscontrati e, inoltre, se abbia riscontrato o intenda verificare l’esistenza di altre inadempienze in ordine ai servizi oggetto dell’affidamento” infine, prosegue il senatore Arrigoni, per sapere “se, alla luce di quanto accertato a Scontrone, non sia possibile escludere dai futuri appalti per la gestione dell’accoglienza la cooperativa Arcobaleno”.

“Considerato che gli immigrati sono ospitati in quelle strutture secondo una convenzione stipulata il 10 agosto 2015, tra la Prefettura di L’Aquila e la cooperativa Arcobaleno – che pare si sia aggiudicata il bando anche per quest’anno – ci domandiamo come mai in sei mesi non si siano effettuati adeguati controlli, preventivi e non solo, per contrastare ed evitare queste gravi violazioni contrattuali nella gestione dei servizi di accoglienza pagata profumatamente dalla collettività” conclude il parlamentare.

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