Asilo Occupato L’Aquila compie 5 anni, Forza Silvio: ‘Oggi è bivacco per pochi, torni alla città’

L’Aquila. Il prossimo 22 gennaio lo spazio sociale di viale Duca degli Abruzzi a L’Aquila, l’Asilo Occupato, arrivera’ al suo quinto anno di attivita’.

“Noi occupanti si legge in una nota a firma Asilo Occupato L’Aquila – parliamo spesso dell’Asilo in terza persona e festeggiamo il suo compleanno, quasi come se fosse un nostro compagno: ed e’ cosi’. L’Asilo Occupato e’ un’entita’, ormai dotata di una personalita’, quella donata da tutte le persone che negli anni si sono incontrate e hanno creato contenuti e condiviso energie in questo luogo libero. L’idea ‘Asilo’, se cosi’ vogliamo chiamarla, in questo tempo e’ maturata, ha visto alternarsi varie realta’ e molti modi di essere; sia nelle difficolta’, sia nei momenti belli, ha accumulato esperienza e bagaglio di vita, ed ora vive un momento florido, di forte crescita.

L’ Asilo e’ un luogo dove c’e’ spazio (fisico e intellettuale) per tantissime idee e attivita’, e’ un mediatore di relazioni, tra generazioni e persone diverse ed ha l’arte come comune denominatore: l’arte, che permette all’essere umano di plasmare il proprio mondo interiore, diffondendo cultura e – in particolar modo in una citta’ che vive quello che sta vivendo L’Aquila – sublimando la sofferenza, dandole nuova forma”.

La nota cosi’ prosegue: “E’ sempre stato questo l’obiettivo che ha spinto gli occupanti ad organizzare eventi e attivita’: offrire un’alternativa ai cittadini e ai giovani di questa citta’, cercare un modo per rialzarsi e accendere una luce in un centro storico che vive il buio ormai da troppo tempo.

Negli ultimi tempi, come buona parte della citta’ gia’ sapra’, gli ingranaggi dell’asilo sono molto attivi, c’è sempre qualcosa da fare e da vedere qui da noi; nei prossimi giorni potrete infatti godere di varie attivita’ organizzate presso il centro sociale: la mostra collettiva STILL (LIFE), è allestita fino a fine gennaio, visitabile tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00 e durante lo svolgimento degli altri eventi;

oggi ci si potrà divertire festeggiando la festa di Sant’Agnese insieme ai Dabadub e i Centrale Sound System (da Civitavecchia) e con la scusa a mezzanotte gli ‘asiliati’ spegneranno le loro 5 candeline, mentre venerdi’ 22 si continuera’ dando spazio ai giovani e vecchi rockettari presenti in città, per commemorare la vita di Lemmy (Ian F. Kilmister,voce dei Motorhead, deceduto lo scorso 28 dicembre), infine (almeno per questa settimana) sabato 23 il collettivo dell’Asilo Occupato scendera’ in piazza per manifestare a favore del DDL Crinna’ e a sostengno della liberta’ d’amare, insieme ad Arcigay L’Aquila.

Dopo 7 anni dal sisma e 5 anni di occupazione (o liberazione?) dell’ex asilo in viale D. degli Abruzzi, sembra che qualcosa di concreto si stia muovendo per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione della struttura: ci auspichiamo – scrive il collettivo dell’Asilo Occupato – che questi avvengano nella maggior trasparenza possibile, coinvolgendo la cittadinanza e tenendo conto dei suoi reali bisogni, dal momento che le vere fondamenta di una città sono i suoi abitanti e che una ricostruzione fisica degli edifici è inutile senza una parallela ricostruzione sociale.

Noi intanto, in attesa che l’ormai famoso cantiere sia allestito, continuiamo invece ad allestire mostre e ad inventare nuovi stimoli, determinati a portare avanti l’idea di Asilo, che ormai esiste a prescindere dall’edificio stesso? ed e’ sicuramente piu’ calda!”.

LA REPLICA DEL CLUB FORZA SILVIO L’AQUILA

‘L'”Asilo occupato” è come l’inferno: è lastricato di buone intenzioni.
Visto che, però, è un edificio pubblico, e dunque di nessuno, anche
queste “buone intenzioni” hanno i tempi biblici cui le amministrazioni
ci abituano. Dopo mesi di polemiche, a febbraio scorso, e con un
ritardo di anni, l’amministrazione partorì un “piano programmatico”
per l’edificio, sollecitato dalle proposte concrete di alcune
associazioni. Oggi l’assessora Di Giovambattista ha annunciato che nel
2017 verrà partorito anche un vero progetto a cui seguiranno dei veri
lavori.? Quale sollecitudine e prontezza! D’altronde, una
sollecitudine ancor minore di quella utilizzata nel recupero di tutti
gli edifici pubblici, perché l’asilo occupato è bene che rimanga così,
terra di nessuno, in mano agli “amici degli amici” che ci devono poter
fare quello che vogliono.
A quale socialità pensa la Di Giovambattista, per prendere l’asilo a
modello? E a quale modello pensano quelli che si credono padroni
dell’asilo?
Basta scorrere i calendari delle attività tenutesi fino ad ora per
verificare che la maggior parte di esse sono ben lungi dall’essere
“attività culturali”, a meno che non si vogliano definire così serate
a base di musica tekno e alcol (e probabilmente anche altro…),
evidentemente con l’aspirazione di essere “rave party”. Basta fare un
giro per il piano inferiore dell’asilo e vedere se il degrado presente
è spiegabile con il terremoto e le “attività culturali”, e se anche i
lavandini sradicati sono una forma d’arte (sul modello di Duchamp).
Noi, giovani di centrodestra, che moralmente riteniamo inaccettabile
che si possa tollerare una situazione tale, continueremo a vigilare
sulla vergognosa situazione – anche presenziando alle attività -,
avendo attenzione in particolare per le responsabilità politiche.
Non abbiamo la minima intenzione di sederci a un tavolo con gli
abusivi, che già altre volte, in varie sedi, hanno rifiutato qualunque
visione non fosse la loro. Sia chiaro che ogni nostra presa di
posizione è scevra da ogni velleità di prendere la gestione della
struttura. Noi vogliamo che da bivacco di pochi raccomandati, torni
alla città; vogliamo che da posto di degrado sociale, diventi luogo di
incontro e cultura.
Stasera, ai festeggiamenti per l’occupazione, ci saremo. Invitiamo
tutti quanti a essere presenti, in particolare il sindaco e
l’assessora, così che capiscano finalmente l’urgenza di riportare
quello spazio alla città. #difendiAmoLAq’, si legge in una nota a firma di Roberto Jr Silveri, presidente del Club Forza Silvio ‘Giuseppe Ungaretti’ dell’Aquila

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