Liris sul referendum Gran Sasso: ‘Amministrazione ostaggio di Rifondazione Comunista’

L’Aquila. ‘Sul Gran Sasso l’amministrazione comunale è ostaggio di Rifondazione Comunista: non ci sarà nessuno sviluppo turistico, nessun Piano d’Area. La città deve conoscere i responsabili della morte della montagna degli aquilani, colpevoli di aver messo in scena, in conferenza stampa, uno spettacolo indecoroso: la verità è che il centro-sinistra aquilano ha deciso di cedere ai ricatti politici di Perilli e company pur di spendere le somme destinate alla sostituzione delle Fontari. Tali somme, infatti, se non fossero spese, andrebbero perse: si sceglie di spendere male pur di spendere’.

L’accusa viene mossa da Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia al Comune dell’Aquila.

‘E’ vergognoso e scandaloso che l’intervento sulle Fontari consista nella semplice sostituzione della seggiovia, senza poter modificare il tracciato e rendere, così, maggiormente fruibile l’impianto.

Ciò che l’amministrazione omette di affermare è che con l’attuale normativa non sarà possibile la messa in opera del Piano d’Area, che le attuali perimetrazioni di Sic e Zps renderanno impossibile il collegamento Scindarella – Fossa di Paganica – Montecristo; ha preso il sopravvento un atteggiamento spregiudicato e cinico: arrivare senza scossoni politici alla fine della consiliatura, questo è l’unico interesse dell’attuale maggioranza, un atteggiamento che gli aquilani stanno pagando e pagheranno caramente.

Questa amministrazione ha prima boicottato il referendum per non soccombere sotto il giudizio severo dei cittadini aquilani; poi, non avendo la capacità politica e amministrativa di prendere decisioni risolutive sullo sviluppo turistico del Gran Sasso, ne ha, di fatto, decretato la morte’.

 

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