L’Aquila, Perdonanza Celestiniana candidata a patrimonio dell’Unesco

L’Aquila. “Sceso il sipario sulla 723esima Perdonanza celestiniana, occorre mettere in campo un’azione sinergica istituzionale e culturale per ottenere il riconoscimento della manifestazione legata all’Indulgenza plenaria di Celestino V, quale patrimonio immateriale dell’Unesco. La candidatura nazionale è un’occasione unica che la città dell’Aquila non può lasciarsi sfuggire”.

A parlare è la giornalista e scrittrice, Monica Pelliccione, componente del gruppo di lavoro della Perdonanza patrimonio immateriale Unesco, di cui fanno parte importanti esponenti locali e nazionali, tra cui Ernesto Di Renzo, docente all’università Tor Vergata di Roma e curatore del dossier, Arturo Diaconale, componente del consiglio di amministrazione della Rai e Salvatore Santangelo, storico, saggista e giornalista, Walter Capezzali, storico ed ex direttore della biblioteca dell’Aquila.

“Abbiamo avviato un percorso finalizzato a far conoscere la Perdonanza oltre i confini regionali e nazionali, ultimo in ordine di tempo il servizio andato in onda a Uno Mattina, su Rai Uno, che ha aperto una finestra anche sullo stato della ricostruzione fisica e sociale dell’Aquila, con l’intervista al sindaco, Pierluigi Biondi. E’ sulla coesione istituzionale e l’impegno congiunto di tutti gli enti e le associazioni locali che poggia le basi la possibilità che la Perdonanza ottenga, nel 2018, anno europeo del patrimonio culturale, il riconoscimento a bene immateriale Unesco: una candidatura unica per l’Italia, con una rilevanza non trascurabile, che identifica la Bolla del Perdono e l’Indulgenza concessa da Papa Celestino V come patrimonio non solo della comunità locale, ma dell’intera collettività. Un valore statico, in continua evoluzione, in grado di soddisfare appieno le richieste dell’Unesco, a partire dai princìpi di fratellanza e spiritualità insiti nel messaggio di Papa Celestino V, che richiama l’attenzione sul Perdono inteso come riconciliazione universale, dall’altissima valenza sociale oltre che spirituale”.

Il gruppo di esperti, che affiancherà il lavoro del Comitato perdonanza, si dedicherà alla calendarizzazione degli appuntamenti, fino a dicembre del prossimo anno, e alla stesura di un piano di comunicazione per veicolare il valore della manifestazione e del messaggio celestiniano.

“La condivisione dell’evento, i princìpi di fratellanza e di unione che suscita lo stesso rappresentano valori fondanti, da trasmettere di generazione in generazione”, dichiara il professor Di Renzo, “il messaggio di Celestino va oltre i canoni religiosi. Risulta valido al di là del credo, in quanto si rivolge direttamente alla spiritualità dell’uomo. La Perdonanza incarna ideali di solidarietà, convivenza, fratellanza e pace che costituiscono la base del valore immateriale dell’umanità”.

Impostazioni privacy