L’Aquila, il grido della Pezzopane: ‘Io sto con l’Orchestra Sinfonica, ce l’invidia l’Italia intera’

L’Aquila. ‘Io sto con la Sinfonica!’. E’ quasi un grido quello lanciato l’altra sera dalla senatrice Stefania Pezzopane prima del concerto che l’Orchestra sinfonica abruzzese ha tenuto per la rassegna “I cantieri dell’Immaginario”.

Questa regione e questa città – ha detto la parlamentare – non può permettersi di perdere un’eccellenza musicale che l’intero Paese ci invidia per i ritardi e le manchevolezze della politica.

L’Isa (Istituzione sinfonica abruzzese) èun bene di tutti gli abruzzesi. Sono in prima fila per difendere le regioni dell’arte e della cultura’. Il concerto, che ha visto una partecipazione massiccia di pubblico, ha vissuto momenti di commozione e rabbia.

Non può, non deve essere l’ultimo concerto. Resistere resistere resistere’, si leggeva in un cartello preparato da una spettatrice ed esposto prima dell’inizio della performance dell’Isa.

Noi siamo qui, senza stipendio da 5 mesi a fare il nostro dovere di musicisti con dedizione e professionalità, per onorare la musica e il nostro pubblico. Ma se muore la musica, muore anche la speranza’, ha affermato un professore dell’Orchestra regionale che ha letto al pubblico un comunicato dei lavoratori dell’Isa.

‘Non c’è un futuro migliore senza musica – ha poi chiosato al termine del concerto la bravissima direttrice d’orchestra, Gianna Fratta che ha guidato con energia ed eleganza stilistica l’ensemble regionale -.

Se chiude l’orchestra perdiamo tutti. Soprattutto il nostro pubblico. L’Isa esprime quanto di meglio in campo musicale ha generato la terra d’Abruzzo. 45 anni fa, gente come l’avvocato Nino Carloni credette nell’utopia. Ebbe e perseguì una visione che ha regalato all’Abruzzo una delle pochissime realtà musicali italiane di alto profilo. La società civile allora fece il suo dovere la politica oggi faccia il suo’.

Emanuela Medoro: ‘Ultimo concerto non sia musica degli addii’

“Che questo concerto non sia la musica degli addii”. Cosi’ Emanuela Medoro, ex docente aquilana nota per i suoi molteplici interventi in campo culturale, sociale e letterario, commenta l’ultimo concerto dell’Isa, Istituzione Sinfonica Abruzzese, tenutosi ieri in Piazza S. Margherita a L’Aquila, nell’ambito delle manifestazioni de I Cantieri dell’Immaginario.

“Bella serata all’aperto, in compagnia dei nostri musicisti che hanno eseguito brani di L. Van Beethoven, F. Schubert e F. Liszt, diretti, bella sorpresa, da una giovane donna, Gianna Fratta che ha condotto l’orchestra con gestire misurato e armonioso. Una professionista brava e coraggiosa – scrive Medora in una nota -.

E’ stato l’ultimo di una lunga serie di concerti tenuti in Abruzzo, regioni circostanti, e territorio nazionale. A ciò si aggiungano numerose tournee in tutto il mondo. Una orchestra che è una eccellenza non regionale, ma nazionale fin dal tempo, ormai lontano, in cui persone lungimiranti e appassionate di musica, fra cui cito Nino Carloni e il maestro Vittorio Antonellini, la vollero e la costruirono. E tuttavia, nonostante ciò, ieri sera aleggiava nell’ambiente il pensiero che questo concerto potesse essere l’ultimo, il definitivo dell’attività dell’orchestra.

A causa dell’interrompersi del flusso di danaro statale, gestito dalla Regione Abruzzo. Interruzione dovuta, secondo la sen. Pezzopane – riferisce l’ex docente – unica rappresentante della città presente in questa singolare serata, ad una vecchia storia: la città dell’Aquila ha troppo e le scarse risorse non sarebbero sufficienti per mantenere in vita l’orchestra. Abbiamo sentito, sempre dalla senatrice, che la questione Isa sara’ discussa prima di ferragosto al Consiglio regionale.

Unisco la mia voce al coro dei tanti appassionati di musica aquilani che seguono con regolarità’ l’attività dell’orchestra, per ricordare a chi di dovere di mettere all’Ordine del Giorno della prossima seduta del Consiglio regionale la questione Isa, per far scorrere i flussi di danaro necessari a tenerla in vita, nell’interesse, non degli orchestrali, ma della città tutta”.

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