Ospedale Tagliacozzo, radiologia: esami più rapidi e meno radiazioni

Tagliacozzo Meno emissioni di radiazioni, esami più rapidi e alta qualità d’immagine: sono le caratteristiche del nuovo apparecchio radiologico, acquistato dalla Asl ed entrato in funzione il 30 dicembre scorso all’ospedale di Tagliacozzo diretto dal dottor Carmine Viola.

Un investimento complessivo di oltre 200mila euro che consente al presidio di utilizzare un macchinario digitale di ultima generazione e di contribuire all’ammodernamento delle tecnologie. In termini tecnici la nuova apparecchiatura si chiama telecomandato radiologico e consente di fare ogni tipo di radiografia assicurando, rispetto al precedente macchinario, obsoleto e ormai dismesso, una notevole risoluzione, cioè qualità d’immagine, che dà la possibilità di effettuare diagnosi più accurate. Con la nuova apparecchiatura vengono effettuate radiografie di ogni tipo, a sistema scheletrico, addome e torace, anche con mezzo di contrasto. In virtù della nuova tecnologia gli esami vengono acquisiti e refertati in tempo reale dal sistema e immessi nella rete radiologica di tutta la Asl.

Per installare il moderno macchinario al piano terra, dove si trova la radiologia di Tagliacozzo, è stato necessario eseguire dei lavori di adeguamenti dei locali. L’uso del telecomandato, permettendo un’esecuzione più veloce delle radiografie, porterà in prospettiva a un maggior numero di esami, attualmente rallentati dall’emergenza covid che impone tempi più lunghi a causa del rispetto delle norme di sicurezza e della necessità di regolamentare l’afflusso dei pazienti. Ciò significa che, quando sarà possibile uscire dalla pandemia, si potrà superare l’attuale soglia degli oltre 4000 esami l’anno, contribuendo al contempo a ridurre i tempi di attesa.

“L’importante investimento”, dichiara il manager Roberto Testa, “rientra in una strategia di miglioramento delle prestazioni non solo dell’ospedale di Tagliacozzo ma di tutto l’ampio territorio circostante, alla luce dell’importanza del ruolo degli ospedali periferici, a maggior ragione nell’attuale emergenza covid”

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