L’Aquila, ondata di furti: vanno potenziati gli organici

L’Aquila. L’incremento dei reati predatori nel territorio aquilano che di solito accompagna il periodo pre-natalizio sta alimentando allarmismi giustificati.

 

Da tempo il nostro sindacato con interventi sui media, con convegni mirati e anche attraverso contatti personali con le istituzioni del capoluogo e regionali, afferma Roberto Di Stefano, segretario generale aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri, ha denunciato le criticità derivanti dalla inadeguatezza degli organici che si ripercuotono su una struttura territoriale che deve essere per forza ridisegnata, in tutto il paese.

La sicurezza necessita di prevenzione che può essere efficace solo se corrisponde a un adeguato numero di operatori sul territorio. Le carenze organiche stanno creando dei buchi che si allargano sempre più quando per compensare i reparti impegnati in servizio h24 sul territorio vengono utilizzate forze che dovrebbero fare prevenzione nei loro territori.
“E’ noto il problema del turn over e degli scarsi arruolamenti degli ultimi anni, è noto come le indennità economiche (quasi ridicole) non compensino dignitosamente gli sforzi personali, come è comprensibile la difficoltà di gestire questa criticità da parte  dei comandanti dell’Arma territoriale, che non possono certo stampare o clonare Carabinieri per aumentare la capacità di presenza che, ripeto, è l’unico sistema di prevenzione.

Ma sicuramente gli stessi comandanti – conclude Di Stefano – non possono e non devono rovesciare “nervosismi” personali, pur se comprensibili sotto il profilo umano, sui pochi che continuano con estrema professionalità a portare avanti, con molte difficoltà, il nostro delicato e indispensabile lavoro.

Come dirigenti sindacali che devono tutelare i diritti e la sicurezza dei Carabinieri Lavoratori, siamo preoccupati delle influenze che eventuali dinamiche comportamentali di chi ha la responsabilità’ delle donne e degli uomini dell’Arma possono avere sulla serenità di chi si occupa quotidianamente della sicurezza delle Comunità e chiediamo che i processi operativi e di gestione del personale tengano nella dovuta considerazione le nostre preoccupazioni”.

 

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