Cocullo, divieto di dare da mangiare ai gatti randagi: associazioni animaliste annunciano battaglia

Cocullo. Le associazioni animaliste sono sul piede di guerra dopo l’ordinanza del sindaco di Cocullo, Sandro Chiocco, che vieta di dare da mangiare ai gatti randagi nel centro storiche e zone limitrofe.

 

La L.I.D.A. di Ortona, da anni impegnata sul territorio abruzzese nella tutela dei diritti degli animali, ieri ha presentato istanza al sindaco di Cocullo per la revoca in autotutela dell’ordinanza “anti-randagi”.

 

 

 

“La prevenzione del randagismo felino si attua solo con la sterilizzazione contenendo il numero delle nascite – afferma il Vice Presidente della L.I.D.A. Andrea Rapino – come stabilito dalla legge e attuando i protocolli ASL. Il Comune ha l’obbligo di prevenire il fenomeno come dovere istituzionale, non addossare la colpa ai cittadini che se ne prendono cura e risolvere il problema facendo morire i gatti di fame.

 

 

 

Auspichiamo un celere ravvedimento da parte dell’amministrazione comunale di Cocullo – prosegue la Presidente della L.I.D.A. Paola Stollavagli. L’ordinanza è palesemente contra legem. Viola apertamente la Legge quadro 281/91 e la Legge Regionale 47/2013 che attribuisce ai comuni l’obbligo di protezione dei gatti in libertà. Abbiamo presentato istanza per la revoca del provvedimento illegittimo e siamo pronti, insieme alle altre associazioni animaliste, a fare ricorso al Tar che sempre giudicato illegittime siffatte ordinanze. Se l’ordinanza venisse portata ad esecuzione, essa porrebbe a rischio le condizioni di sopravvivenza degli animali fino a configurare il reato di maltrattamento”.

 

 

Barbara Zenone (Earth Abruzzo). Il Sindaco di Cocullo è a conoscenza che non si può vietare ai cittadini di dare da mangiare ai gatti randagi ?

E’ a conoscenza che l’ interesse pubblico perseguito dal divieto di somministrare cibo ai gatti randagi e quello di evitare rischi igienico-sanitari ,è già tutelato da altre norme?

Il Sindaco di Cocullo è a conoscenza che vietare di somministrare cibo ai gatti randagi comporta il serio rischio che gli animali muoiano di inedia?

Il Consiglio di Stato in sede consultiva (Sez, III, parere 16 settembre 997, n. 883), su un ricorso straordinario al Capo dello Stato analogo alla controversia odierna, ha precisato che nessuna norma di legge fa divieto di alimentare gli animali randagi nei luoghi in cui essi trovano rifugio. Inoltre, il divieto di deporre alimenti per la nutrizione dei randagi o che comunque vivano in libertà contrasta con l’art. 2 della l. n. 281/91.

Il divieto sindacale, rivolto alla popolazione locale tutta, di offrire alimenti agli animali randagi appare in contrasto sia con la legge regionale sia con la legge quadro nazionale n. 281/91, dettata a prevenzione del randagismo e a tutela degli animali d’affezione.

Dopo tutti i reati sempre più frequenti contro poveri animali di affezione è giusto vietare ai cittadini con un po’ di cuore di dare da mangiare a poveri gatti randagi all’ interno delle mura del paese per non incorrere in salate multe? E’ giusto fare ordinanze di divieto invece di fare pulire costantemente il paese o di fare multe in caso di abbandono rifiuti. Earth Abruzzo comunque senza mezzi termini chiede un intervento deciso da parte di tutte le associazioni a tutela degli animali e di tutte le forze politiche contro l’ordinanza che vieta di dare da mangiare ai gatti.

 

È inaccettabile che il Sindaco vieti di dare cibo ai randagi visto che il loro benessere è una sua precisa responsabilità sancita dal DPR 31 marzo 1979. Dovrebbe ringraziare i cittadini che se ne occupano al suo posto invece di pensare a sanzionarli”

Una cosa che possiamo suggerire al sindaco di Cocullo è quello di istituire delle colonie feline dove può dare tale gestione a singoli cittadini che amano gli animali o ad associazioni locali in ambito della tutela animale.

Se nel comune di Cocullo ci sono cittadini che vogliono aiutare gli animali tramite un associazione, siamo pronti ad aiutarli per la costituzione di una nostra delegazione.

L’associazione Earth Abruzzo in collaborazione con la sede nazionale, tramite l’avvocato Massimo Rizzato sta provvedendo ad impugnare l’ordinanza in questione.

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