L’Aquila, Eni presenta progetto restauro basilica Collemaggio: lavori terminati entro 2016

collemaggioL’Aquila. E’ stato illustrato stamani alla presenza del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e del Chief Downstream & Industrial Operations Officer di Eni, Salvatore Sardo, il piano di restauro e parziale ricostruzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio devastata dal terremoto del 6 aprile 2009.

L’abbazia fu fondata nel 1288 da Pietro da Morrone, incoronato papa Celesatino V nel 1294 proprio in quella chiesa. Il progetto nasce da un modello unico di collaborazione istituzionale che affida alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici d’Abruzzo la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza; mentre le attivita’ tecnico – scientifiche sono state garantite da un gruppo di universita’ (Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma e l’Universita’ dell’Aquila) integrato da geologi e ingegneri Eni.Questa alleanza tra pubblica amministrazione, universita’, citta’ ed impresa offre un esempio operativo di efficienza, in cui Eni porta l’eccellenza del suo schema organizzativo, la qualita’ del suo sistema di gestione di progetti complessi e l’applicazione, in un ambito diverso, delle tecnologie piu’ avanzate utilizzate per l’attivita’ estrattiva. Con il progetto di restauro della Basilica di Collemaggio, Eni – che ha stanziato circa 12 milioni di euro – vuole restituire alla Comunita’ Aquilana il monumento nella sua interezza rispettandone la sacralita’ e il significato storico. In seguito al Protocollo d’Intesa “Ripartire da Collemaggio” firmato nel 2012, sono state realizzate indagini tecniche e ricerche storiche e sono state completate tutte le fasi della progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva). Attualmente sono iniziate le attivita’ per l’assegnazione dell’appalto all’impresa esecutrice e il progetto entra nella fase della costruzione vera e propria, il cui completamento e’ previsto entro fine 2016. Per rispettare tutti i valori di cui e’ ricca la Basilica, gli studi preliminari sull’intervento di recupero del monumento hanno preso in considerazione tutti gli aspetti di natura storica, culturale, strutturale e funzionale. Inoltre e’ stata adottata una metodologia che limita gli interventi di restauro al minimo, lasciando inalterate, ove possibile, le parti originali dell’edificio. Per facilitare le attivita’ di indagine e misura, oltre che per gestire al meglio la costruzione e ottimizzare la manutenzione futura, e’ stato elaborato, mediante uno scanner, un modello digitale di estremo dettaglio a supporto di un vasto ed articolato database. In conclusione, il progetto, di elevato valore tecnico e artistico, prevede interventi principalmente per la messa in sicurezza e miglioramento sismico della Basilica nel rispetto delle esigenze di tutela dei valori storici ed artistici del monumento.

“Eni ha confermato l’attenzione che ha verso questo territorio il giorno dopo il tragico terremoto. Eni ha dimostrato ovviamente di mantenere l’impegno, di mantenerlo nei tempi e anche il progetto ha tutte le caratteristiche che sono care ad Eni, in particolare tutto quello che e’ legato alla sostenibilita’ del progetto, quindi sia la progettazione che l’esecuzione che devono essere fatte con i crismi della massima sicurezza non solo per la gente che ci lavorera’ ma anche per i fruitori di questo bene cosi’ importante in futuro”. Lo ha detto Salvatore Sardo, Chef Downstream & Industrial Operations Officer Eni, a margine della conferenza stampa di presentazione all’Aquila del progetto di recupero della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, per il quale l’Eni ha concesso un contributo in tre anni di 12 milioni di euro. “C’e’ quindi un piano di manutenzione – ha aggiunto Sardo – che noi consegneremo al Comune dell’Aquila perche’ questo monumento deve essere mantenuto in un certo modo proprio per garantirne la sicurezza e la fruibilita’ nel tempo”. Sardo ha evidenziato come nel progetto sia stata data molta importanza su “scelte tecniche che sono profondamente sostenibili dalla climatizzazione dell’abbazia nella quale verra’ realizzato uno scambiatore termico attraverso un pozzo geotermico che verra’ scavato con una pompa di calore al fine di ricavare un calore naturale a tutte le scelte tecniche che sono state immaginate, tutto nella logica della sostenibilita’ e della sicrezza, due valori importantissimi e fondamentali sui quali si muove Eni.

“Il progetto e’stato portato ad uno stadio molto avanzato proprio per poter rendere piu’ plausibili i tempi di esecuzione. Abbiamo gia’ avviato tutte le procedure per l’assegnazione del contratto di esecuzione che non potra’ avvenire a mio avviso prima di dicembre. I lavori inizieranno con il nuovo anno e dureranno circa due anni ci attendiamo il completamento dei lavori per la fine del 2016. Contiamo per la Perdonanza del prossimo anno di recuperare e di offrire anche se momentaneamente all’uso liturgico una parte delle navate per fine agosto 2015”. Lo ha detto all’Agi, Angelo Caridi, Program manager Eni, a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto di recupero della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
“I rapporti con il Comune sono eccellenti e inoltre abbiamo fatto la scelta di lavorare con l’ universita’ dell’Aquila. Noi siamo come Eni uno dei principali se non il principale soggetto industriale del paese, ci fa piacere utilizzare anche le strutture del paese che ci ospita e in particolare abbiamo sfruttato la professionalita’ dei professori dell’universita’ per approfondire la conoscenza del monumento e del sito su cui sorge”. Lo ha detto Angelo Caridi, Program manager Eni, a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto di recupero della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, rispondendo ai giornalisti che chiedevano una valutazione dei rapporti tra Eni e la citta’ dell’Aquila.

“L’innovazione che abbiamo portato nel team building di questo progetto e’ quella di scegliere degli operatori istituzionali: quindi il progettista e’ la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, e il gruppo di supporto tecnico – scientifico costituito da tre universita’: Politecnico di Milano, Universita’ dell’ Aquila e la Sapienza di Roma. E’ questo un modo anche per affermare che il Paese ha delle importanti competenze istituzionali ed Eni non ha paura di usarle”. Lo ha detto il program manager Eni Angelo Caridi parlando,a L’Aquila, del progetto di recupero e restauro della basilica di santa Maria di Collemaggio. “Gli obiettivi di questo progetto – ha spiegato – sono in primo luogo l’ incremento della capacita’ di risposta sismica di questo monumento, e l’ incremento della durabilita’ degli interventi previsti. Ricordiamo che e’ un monumento di 720 anni che ha subito tre terremoti devastanti, 16 maggiori cantieri e alcune decine di altri interventi, quindi non possiamo illuderci di lavorare per l’eternita’ pero’ possiamo sperare che il nostro intervento duri un pochino di piu’ di quanto non siano durati gli interventi precedenti. Riaffermiamo che e’ possibile raggiungere questi obiettivi in condizioni di sicurezza finora raramente messe in opera in restauro. In particolare tutti i piani di sicurezza per questo intervento non sono stati un insieme di procedure ma uno strumento di progettazione, cioe’ hanno addirittura preceduto la scelta delle lavorazioni e il dimensionamento delle strutture. Per quanto attiene i singoli interventi si procedera’ restaurando tutte le murature sia di perimetro che interne alle navate, rinsaldandole con una tecnologia particolare definita reticulatus. Sara’ poi costituita una nuova quinta parallela alla facciata e all’estremo opposto della navata principale per incrementare la resistenza trasversale al sisma. Il tutto verra’ completato da un tetto che per la prima volta avra’ funzioni portanti e avra’ funzione strutturale con un tampone di irrigidimento.

 

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