Finmek: dal ministero via libera alla cassa integrazione

L’Aquila. Il ministero del Lavoro ha firmato il decreto per la cassa integrazione che riguarda i 100 lavoratori dello stabilimento ex Finmek dell’Aquila e i 120 di Sulmona.

Il provvedimento abbraccia il periodo che va dal 20 ottobre 2012 al 19 aprile 2013. Uno sblocco atteso da oltre quattordici mesi, accolto con favore da Gino Mattuccilli, della Fim-Cisl.

“Un risultato importante” commenta “raggiunto grazie all’impegno del sindacato, insieme all’onorevole Giovanni Lolli e alla senatrice, Stefania Pezzopane. L’auspicio è che le somme pregresse, relative ai sei mesi di cassa integrazione concessi ai lavoratori Finmek, vengano erogate in tempi celeri per consentire alle stesse maestranze di far fronte alla restituzione all’Inps della mobilità non dovuta”.

L’Inps, infatti, nei giorni scorsi, aveva inviato una seconda lettera di sollecito ai lavoratori richiedendo la restituzione della “mobilità non dovuta”, relativa al periodo che va dal 20 ottobre 2012 al 19 aprile 2013, lo stesso interessato dall’approvazione della cassa integrazione. Somme che variano dai 3mila ai 3mila 600euro.

“La situazione è, finalmente, stata chiarita”, incalza Mattuccilli, “anche se con un notevole ritardo rispetto alla richiesta delle organizzazioni sindacali e delle maestranze. Il decreto di approvazione della cassa integrazione consente ai lavoratori di restituire le somme erroneamente percepite come mobilità, in quanto il periodo di copertura degli ammortizzatori sociali coincide. Il quadro è adesso più chiaro e permette all’azienda di provvedere anche al pagamento del Tfr”.

Soddisfatta la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

“Finalmente il Ministero del Lavoro ha sbloccato questa situazione che era al palo da diversi mesi” dichiara in una nota “e che stava diventando un’odissea per i lavoratori, costretti paradossalmente a restituire le somme erogate dall’INPS come mobilità non dovuta. Nei mesi scorsi avevo presentato un’interrogazione, concordata con i sindacati e i lavoratori, per sollecitare il Ministero a velocizzare la firma del decreto e se in un primo momento c’era stata una fase di chiusura dal Ministero, l’impasse si è risolto anche grazie all’interessamento del sottosegretario Dell’Aringa e ad un costante azione di pressing che ho svolto nei confronti del governo. La firma del decreto rappresenta una boccata d’ossigeno per i lavoratori, ma la situazione va costantemente monitorata”.

 

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