L’Aquila, riaperto centro don Bosco grazie ai fondi del quotidiano Libero e di Enel

oratorio_aqL’Aquila. Riparte l’attività dell’oratorio don Bosco all’Aquila, ristrutturato grazie al contributo del quotidiano Libero e dei suoi lettori, attraverso una campagna di raccolta fondi che ha raggiunto 2 milioni di euro, ed Enel cuore, la onlus di Enel impegnata da dieci anni nel campo della solidarietà sociale, che ha sostenuto il progetto con un contributo di 600 mila euro.

La struttura è stata inaugurata ufficialmente oggi con la benedizione dei locali da parte dell’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, del vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole, alla presenza del vice sindaco Roberto Riga, del consigliere provinciale Guido Liris in rappresentanza del presidente Del Corvo, di don Leonardo Mancini, superiore dei salesiani per l’Italia centrale, Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano Libero, Massimo Bruno, responsabile relazioni esterne territoriali Enel. L’edificio ristrutturato tornerà ad essere un punto di riferimento per l’aggregazione giovanile grazie a attività sportive, ludiche e ricreative, laboratori teatrali, musicali e di fotografia, attività formative e associative. Oltre cento ragazzi ogni settimana potranno scegliere liberamente quali attività svolgere in un ambiente sicuro e accogliente. La struttura si sviluppa su tre livelli, uno destinato a diverse sale multiuso, uno ad altre sale per la formazione professionale e all’abitazione della comunità dei salesiani e il terzo a campo da gioco polifunzionale e spogliatoi. Un ulteriore contributo dell’ associazione Andrea Anselmi Onlus ha reso disponibile un’aula di informatica. I lavori, realizzati dall’impresa Mancini, si sono conclusi nel mese di giugno del 2013. L’oratorio don Bosco è il primo centro aggregativo destinato ai giovani a tornare in attività dopo il sisma del 2009. Negli anni seguenti i salesiani, insieme a collaboratori e volontari, hanno portato avanti la propria attività educativa in ambienti e attrezzature provvisorie: ora il centro di aggregazione e educazione puo’ finalmente tornare a vivere nella sua sede storica.

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