Denunciati due bracconieri nel parco Sirente-Velino

bracconierisirentevelinoL’Aquila. Sono stati bloccati in area parco Sirente-Velino e denunciati dal personale del Corpo forestale dello Stato F.C., di 32 anni, e D.M., di 35 anni, residenti nel Lazio a Marino e Latina, per aver effettuato attivita’ di caccia vietata in aree protette, con l’ausilio di fucili calibro 12 e di due cani Setter da caccia.

I bracconieri, cui è stata sequestrata l’arma, sono stati denunciati e deferiti all’autorità giudiziaria. Rischiano fino a sei mesi di arresto ed un’ammenda di 13.000 euro. Sale cosi’ a cinque il numero di bracconieri sorpresi sul Monte Ocre, una delle aree più remote del Parco naturale regionale Sirente-Velino, caratterizzata da intatti habitat di alta quota e contemporaneamente molto prossima alla citta’ dell’Aquila e alla zona contigua del Parco, dove la caccia e’ consentita. Il personale dell’ufficio territoriale per la biodiversita’ dell’Aquila del Corpo forestale dello Stato, che gestisce la foresta demaniale regionale “Acquazzese” per conto della Regione Abruzzo, aveva gia’ sorpreso altri tre bracconieri lo scorso anno, proprio nella stessa area e nello stesso periodo, che coincide con quello di apertura della caccia alla coturnice. L’area del Monte Ocre, caratterizzata da praterie naturali e habitat rupestri a elevata biodiversita’ e valore ambientale in quanto ricche di specie animali e vegetali di particolare pregio, si trova al centro dell’areale di diffusione della coturnice (Alectoris graeca ssp. saxatilis), specie fortemente minacciata e protetta a livello europeo dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE. Tale entità, endemica degli Appennini centrali, conta un totale di appena poche centinaia di individui: in questo contesto, le popolazioni del massiccio del Velino (del quale l’area in questione costituisce la parte piu’ settentrionale) sono tra quelle piu’ importanti dell’intero areale di diffusione della specie, in quanto ne costituiscono il principale “serbatoio biologico”. La principale minaccia alla conservazione della specie e’ considerata proprio la pressione venatoria. In base al Calendario Venatorio 2013-2014 della Regione Abruzzo ed a quello dell’Amministrazione provinciale dell’Aquila, la caccia a tale specie e’ consentita soltanto con modalita’ particolari e in limitatissime aree, la piu’ prossima delle quali si trova a circa 3 chilometri a Sud-Ovest del punto di accertamento del reato. L’ufficio territoriale per la biodiversita’ del Corpo forestale dello Stato intensifichera’ le attivita’ di controllo dell’area amministrata, per tutelare il prezioso patrimonio di biodiversita’ cui e’ preposto.

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