Aquila Sviluppo, scatta lo stato di agitazione dei lavoratori licenziati

fiom-bandieraL’Aquila. Scatta lo stato di agitazione dei lavoratori di Aquila Sviluppo licenziati dall’azienda.

Ne danno notizia le segreterie FIM – FIOM – UILM dell’Aquila, che sottolineano come come il comprensorio “ex Italtel” dove sono allocate una decina di aziende “è allo “sbando”, non c’è più gestione e a breve saranno sospesi tutti i servizi per morosità”.

Infatti, Aquila Sviluppo non gestirebbe di fatto più nulla e il Comune, che ha rilevato gli immobili dallo scorso 2012 e che avrebbe dovuto assegnare la gestione del Comprensorio attraverso un bando di gara ad evidenza pubblica, ancora non avrebbe provveduto all’assegnazione.

“È assurdo – lamentano le sigle sindacali – comunque che una società pubblica come Aquila Sviluppo, in un comprensorio depresso ancor più dopo il terremoto dell’aprile 2009, non abbia ancora trovato soluzioni idonee a gestire un comprensorio industriale che, per posizione logistica, capacità degli impianti e degli immobili potrebbe offrire molte opportunità occupazionali per il territorio. Invitalia, società dello Stato azionista maggioritaria di Aquila Sviluppo, ha fatto licenziare i sei dipendenti che gestivano le attività tecniche e amministrative del comprensorio e ha pensato solo a portare a chiusura la liquidazione della società Aquila Sviluppo, senza apportare alcun miglioramento e disinteressandosi completamente della gestione e sviluppo dello stesso. Anche il Comune avrebbe potuto tranquillamente gestire il comprensorio industriale razionalizzando le spese assurde che vengono registrate nel comprensorio  anche attraverso una revisione dei contratti con i fornitori che ad oggi non hanno più ragione di esistere. Ma tutto ciò e altro ancora, non è mai avvenuto. Non viene ascoltato il personale di Aquila Sviluppo che, per professionalità acquisita e consolidata, è l’unico che può dare valore aggiunto alla soluzione del problema”.

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