Magnetismo nel lago di Scanno: oggetti ferrosi sotto il fondale

Scanno_lagoScanno. Arrivano i risultati delle analisi, ma non si scopre ancora la natura dei fenomeni elettromagnetici che animano il lago. Per l’Ingv sul fondale ci sarebbero degli oggetti ferromagnetici: ma cosa siano non si sa.

La fantasia popolare aveva alimentato ipotesi di Ufo e nostrani mostri di Lochness per giustificare i forti rilevamenti elettromagnetici che nei mesi scorsi erano stati registrati nel lago di Scanno. Qualche anziano della zona aveva ricondotto la vicenda a dei residuati bellici affondati nello specchio d’acqua dopo l’ultima Guerra Mondiale. Tanto è bastato per chiamare in causa l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia affinché desse una risposta scientifica al mistero.

E arriva, ora, la relazione dell’Ingv, che ha evidenziato la presenza di due anomalie sepolte poste a profondità variabili tra 3 e 6 metri circa sotto la superficie del fondale, attribuibili alla presenza di massi o a piccoli oggetti. L’indagine magnetica ha consentito di individuare una anomalia associabile ad un oggetto ferromagnetico non di grandi dimensioni ma non definibile per forma e caratteristiche. L’area investigata, infatti, risulta priva di consistenti masse ferrose minerali tali da poter produrre fonti magnetiche naturali, per qui i rilevamenti prodotti dalle analisi geofisiche, resi noti dal commissario prefettizio di Scanno e dal sindaco di Villalago Fernando Gatta, porta a pensare che sotto il fondo sia rimasto sepolto qualcosa, sommerso tra i 2 e i 28 metri d’acqua.

Le altre analisi eseguite con le strumentazioni hanno permesso di rilevare diverse anomalie, alcune chiaramente riconducibili per forma e dimensioni a relitti di piccole imbarcazioni, altre invece sono risultate di difficile attribuzione. Si può tuttavia concludere, sostiene infine l’indagine, che non sono state rilevate anomalie particolarmente apprezzabili e che i manufatti sono di varia natura, non significativi per forma e dimensioni. L’amministrazione comunale di Villalago e l’Ingv intendono descrivere più approfonditamente i risultati in un incontro pubblico da programmare nei prossimi giorni, ma potrebbe essere opportuno eseguire ulteriori rilievi per individuare oggetti magnetici di dimensioni più grandi, eventualmente immergendosi sul fondale con le attrezzature necessarie. Insomma: qualcosa lì sotto c’è, resta da scoprire cosa.

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