Cooperativa Leonardo, accordo con i sindacati: lunedì saranno pagate due delle cinque mensilità arretrate

disabiliL’Aquila. Si è concluso nella tarda serata di ieri l’incontro tra il sindacato Fp-Cgil,  gli operatori e la presidente della cooperativa sociale Leonardo, Karim Sorgi. Dalla riunione sarebbe emersa la disponibilità della presidente della cooperativa a pagare lunedì della prossima settimana due delle cinque mensilità arretrate agli operatori. “Se da una parte questa soluzione – hanno spiegato i dipendenti della cooperativa – ci consente un pò d’ossigeno e ci permette di continuare a lavorare senza sospendere i servizi, dall’altra resta in piedi il nostro stato d’agitazione e mobilitazione in difesa dei nostri stipendi arretrati e del nostro lavoro consapevoli che senza risorse certe tra poche settimane saremo di nuovo al punto di partenza. Ribadiamo, quindi, il nostro diritto alla continuità salariale e quello dei nostri assistiti a ricevere un’assistenza professionale e di qualità”.

Goffredo Juchich, segretario comunale PRC circolo “A Casamobile”, ha sottolineato “il senso di responsabilità dei lavoratori che hanno garantito i servizi per mesi senza retribuzione e oggi continueranno a farlo con la certezza di soli due stipendi. E’ del tutto evidente che senza risorse certe per il settore l’agonia dei servizi sociali in città e nei nostri territori montani diventa inevitabile. E’ di queste ore la notizia diffusa dall’assessore regionale Gatti sulla delibera che trasferirebbe 8,6 milioni di euro agli enti d’ambito per la gestione dei servizi sociali. Con risorse simili il comparto potrebbe davvero ripartire ma il condizionale è d’obbligo e attendiamo di conoscere modi e soprattutto tempi di trasferimento di queste risorse finanziarie. Resta la mobilitazione in difesa della rete di protezione sociale all’Aquila e nel suo territorio che è un dovere civico di tutti. Il Prc, i lavoratori del settore e gli utenti auspicano un allargamento delle forze politiche e sindacali che vorranno con noi porsi a tutela delle fasce più deboli della popolazione”.

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