Università L’Aquila, abusi per sede ad Antrodoco: sentenza entro dicembre

L’Aquila. Arrivare a sentenza entro la fine dell’anno per evitare la prescrizione del processo che vede imputato al tribunale di Rieti l’ex rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio, accusato di abuso d’ufficio aggravato assieme all’ex sindaco di Antrodoco, Maurizio Faina.

Questo l’obiettivo dichiarato del presidente del Collegio giudicante, Carlo Sabatini, nel corso dell’udienza di oggi, la seconda dopo la pausa di circa un anno di questo procedimento per via della sospensione disposta a seguito dei terremoti del Centro Italia che hanno colpito il Reatino. Prossima udienza il 27 ottobre prossimo.

L’ex rettore e l’ex primo cittadino sono accusati di essersi procurati “un ingiusto profitto” con le loro condotte messe in atto “nello svolgimento delle funzioni e del servizio” in violazione di una serie di normative. In particolare, viene contestata la vendita al rettore da parte del Comune reatino di un campo di calcio al costo di 15 mila euro (3,40 euro al metro quadrato) per costruire un’abitazione prefabbricata in seguito alla perdita della casa per il terremoto.

Contestato anche l’accordo di programma con cui veniva concordato il trasferimento ad Antrodoco, nei locali di Villa Mentuccia, della sede della Fondazione, della casa editrice di Ateneo e di alcuni master e corsi. Infine, si contesta la convenzione tra l’Ateneo e la società che gestiva una struttura termale Antrodoco Terme Srl con la prospettazione, ritenuta falsa, dall’accusa della gestione di una Rsa accreditata con il sistema sanitario nazionale. L’udienza odierna è da considerarsi importante per l’economia processuale, perché c’è stato l’esame dell’imputato Di Orio, sottoposto alle domande del pubblico ministero, Luana Bennetti, e dell’avvocato di parte civile, Felice Cantaro, che rappresenta il Comitato professori associati dell’ateneo aquilano. Come spiegano fonti difensive della parte civile, nel corso dell’esame Di Orio ha sostanzialmente ribadito l’attribuzione di alcune delle responsabilità di cui viene accusato nei confronti della ex presidente della facoltà di Medicina, Maria Grazia Cifone.

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