Asl L’Aquila, dopo la riunione in Prefettura resta lo stato di agitazione

L’Aquila. A seguito dell’attivazione della seconda fase dello stato di agitazione del personale dirigente e del comparto della Asl provinciale, si è tenuta oggi una riunione in Prefettura alla quale hanno partecipato, oltre alla Fp-Cgil provinciale, il capo di Gabinetto del prefetto, Franca Ferraro, la direzione aziendale (con Rinaldo Tordera e Luigi Franciotti), Antonio Forese per la Regione Abruzzo (delegato dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci), Carmine Ranieri della segreteria regionale della Cgil Abruzzo, i componenti della Rsu Fp-Cgil e le organizzazioni sindacali Fsi e Nursind, che hanno deciso di aderire allo stato di agitazione indetto dalla Fp-Cgil.

La discussione dunque si è concentrata sulla cronica carenza di personale di tutti i profili professionali che, come abbiamo già riferito, derivano dal taglio dei costi del personale, ad oggi di circa 5,3 milioni, ed alle evidenti ripercussioni che tale taglio comporta sia in termini di erogazione dei servizi sanitari pubblici, sia sulle condizioni di lavoro cui sono costretti i lavoratori della Asl. Tale riduzione del costo del personale comporta, nell’immediato, una riduzione in organico di ulteriori 100 posti di lavoro, che si aggiungono alla già insufficiente dotazione organica. Attualmente risultano in servizio, secondo quanto riferito dalla Asl, circa 3800 unità lavorative (di cui circa 400 precari), a fronte delle 4053 stabilite nella dotazione organica del 2014. A queste si devono aggiungere, nel rispetto della legge 161-2014 relativa ai riposi obbligatori, ulteriori 277 unità lavorative. Secondo la Fp-Cgil l’effettiva esigenza è superiore alle stime sopra riferite, anche in considerazione dell’estensione territoriale della Asl, che occupa con i suoi 4050 kmq il 48% dell’intero territorio regionale, il che aumenta le criticità logistiche-organizzative e i relativi costi.
La discussione in Prefettura si è altresì incentrata su una serie di rivendicazioni di natura retributiva e contrattuale, ad esempio i mancati pagamenti delle prestazioni di lavoro straordinario, il mancato pagamento della produttività collettiva relativa agli anni pregressi, le progressioni economiche orizzontali e l’adeguamento del valore dei buoni pasto.

Per tutti questi motivi la Fp Cgil della provincia dell’Aquila ha chiesto di attivare immediatamente, da parte della Regione Abruzzo, le procedure necessarie per rilevare il fabbisogno del personale, così da attingere ai fondi stanziati dalla legge di stabilità 208 del 2015 per poter assumere e stabilizzare il personale.

“Abbiamo ribadito altresì la necessità immediata di ripristinare il turnover al 50% (a fronte dell’attuale blocco all’80%), così come attuato da tutte le altre Asl abruzzesi; di rimodulare il conto economico programmatico regionale con il quale si definiscono anche i tetti di spesa per il costo del personale, e di programmare una seria politica di integrazione ospedale-territorio al fine di ridurre i ricoveri ospedalieri. E’ stato altresì evidenziato che ad oggi, viste le condizioni di lavoro, non si esclude (anzi è pressoché certo) che il personale venga utilizzato in mansioni diverse e improprie rispetto al profilo di appartenenza”.

E’ il commento di Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone della FP CGIL L’Aquila, precisando che “la riunione si è conclusa con l’impegno, da parte della Asl, a riattivare a stretto giro i tavoli di contrattazione finalizzati all’erogazione delle somme dovute al personale. La Regione, nel sottolineare che gli strumenti di programmazione attualmente vigenti sono stati adottati (nel rispetto del Piano di rientro dal disavanzo sanitario) con riferimento alle richieste avanzate, ha chiesto alla Asl di procedere ad un’analisi puntuale e approfondita dell’attuale allocazione del personale in servizio, con l’impegno a promuovere l’attivazione di un tavolo di confronto, entro i prossimi 15 giorni, sulla spesa di personale per il prossimo triennio (2018-2020) che tenga conto in maniera più evidente delle peculiarità territoriali e gestionali della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila”.

Nell’attuale situazione il sindaco ha deciso chiudere l’incontro con un mancato accordo, non ritenendosi soddisfatta e giudicando insufficienti gli impegni presi; pertanto ha dichiarato di non revocare lo stato di agitazione del personale.

Ciononostante la Fp-Cgil continuerà, anche attraverso la partecipazione attiva agli incontri che verranno calendarizzati, a vigilare e sollecitare le soluzioni utili alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al ripristino di adeguate condizioni di lavoro e al mantenimento-potenziamento dei servizi pubblici essenziali.

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