Onna, lo scandalo delle 20 casette inutilizzate

Irritante a dir poco la segnalazione dell’Associazione Autismo Abruzzo Onlus fatta all’Anas: dal 2009, 20 casette prefabbricate mobili, sono vuote e inutilizzate, vicino a una casa cantoniera in località Pagliare nella frazione aquilana di Onna.

Potrebbero essere destinate alle popolazioni terremotate del centro Italia o ad attività aggregative per famiglie costrette dal sisma ad abbandonare i luoghi abituali, ma restano lì.

Dopo diverse richieste verbali e scritte e dopo l’invio formale di una richiesta di comodato d’uso per tali strutture non siamo riusciti ad avere alcuna risposta” dichiara Dario Verzulli, presidente dell’Associazione. “Rischiamo che vadano in malora, sarebbero soldi spesi inutilmente“.

Abbiamo sollecitato il ministro dei Trasporti ad attivare con urgenza i responsabili per un’immediata verifica delle strutture che potrebbero essere molto utili nelle aree colpite dal sisma. Gli organi locali di Anas e Protezione Civile riferiscono, ma solo verbalmente, che è impossibile utilizzare queste strutture nelle zone in emergenza per mancanza di certificazioni specifiche richieste”.

L’associazione sostiene di essere in grado, “a proprie spese, di recuperare e valorizzare tali strutture a beneficio di famiglie con autismo che le utilizzeranno nelle aree di emergenza nel rispetto della normativa vigente“.

Autismo Abruzzo onlus, già impegnata nelle fasi di emergenza a sostegno di alcune famiglie di Amatrice e Accumoli (Rieti), ha fatto sapere che “restituirà un report dettagliato sull’utilizzo dei moduli e sulle persone e associazioni che ne faranno uso“. “Potrebbero usarle famiglie e associazioni nelle aree colpite dal sisma che da tempo sono alla ricerca di strutture mobili non definitive per attività di accoglienza temporanea e attività aggregative nel periodo estivo. Molte famiglie vorrebbero avere un punto di riferimento. Le strutture mobili potranno essere dedicate anche ad attività specifiche destinate a bambini e ragazzi con autismo nelle aree colpite dal sisma“.

L’associazione, che ha chiesto “l’assegnazione a titolo gratuito delle strutture, senza alcun onere per movimentazione e trasporto“, attende risposte da un mese.

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