L’Aquila, Tribunale costringe il MIUR a rettificare i trasferimenti dei docenti

L’Aquila. Il Giudice del lavoro del Tribunale di L’Aquila, dr.ssa Annamaria Tracanna, con due distinte sentenze pubblicate in questi giorni, ha accolto le richieste di una docente marsicana di scuola dell’infanzia (titolare all’Istituto Comprensivo di Paganica) e di una prof.ssa aquilana di scuola media (titolare all’istituto Comprensivo di Carsoli), che chiedevano, per il tramite degli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia della UIL scuola, il riconoscimento del servizio pre-ruolo svolto in Istituti paritari ai fini della mobilità.

Il Giudice del capoluogo abruzzese – in linea con la giurisprudenza che ha rilevato l’identica valenza dei servizi svolti negli istituti scolastici statali e paritari sul presupposto dell’ingresso nell’ordinamento della legge n. 62/2000 (c.d. “legge per la parità scolastica”), da cui deriva l’omogeneità degli stessi anche sul piano giuridico ed economico – ha dichiarato il diritto delle ricorrenti “al computo, nella graduatoria per la mobilità, a.s. 2016-2017, del servizio di insegnamento svolto in istituto scolastico paritario” .

Il Tribunale ha quindi ordinato all´Amministrazione scolastica, previa disapplicazione della disposizione contenuta nel C.C.N.I. del 8.04.2016, di “rettificare la graduatoria di mobilità in favore della ricorrente, tenendo conto del maggior punteggio riconosciuto e di disporre l’assegnazione definitiva della sede scolastica in base al punteggio rettificato”.

Piena soddisfazione esprimono gli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia che sottolineano come “gli standard qualitativi imposti agli istituti paritari dopo l’entrata in vigore della legge 62/2000 ha selezionato le scuole private, che o si sono adeguate oppure non hanno ottenuto la qualifica di ‘paritarie’.

La portata della decisione è tale per cui gli Uffici Scolastici dovranno rivalutare le sedi assegnate alla luce dei punteggi riconosciuti per il tramite delle due sentenze. Si tratta delle prime sentenze in Abruzzo su tale argomento e riguardano il caso di due ricorrenti che, peraltro, vantano un servizio pre-ruolo molto cospicuo, fino a 15 anni.

Con tali pronunce si dà un ulteriore contributo al consolidamento del filone giurisprudenziale che dà corpo al pieno riconoscimento del principio di uguaglianza e parità di trattamento tra insegnamenti, nella direzione di una maggiore giustizia sostanziale e formale nonché di una armonizzazione del sistema normativo”.

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