San Pelino resta a Corfinio, i fedeli boicottano il vescovo Spina

san_pelinoCorfinio. I fedeli protestano contro la delegazione del vescovo Spina e promuovono una raccolta firme indirizzata al Vaticano per impedire il trasferimento delle reliquie di San Pelino in Albania. La comunità religiosa si stringe intorno al suo Santo, facendo fronte comune contro la Curia e minacciando di disertare le funzioni religiose.

Sono pronti a tutti gli abitanti del paesino in provincia dell’Aquila per impedire la traslazione delle reliquie di San Pelino dall’Abruzzo al santuario di Blinisht, in Albania, dove secondo alcuni studi sarebbe nato il Santo. La protesta contro la decisione della Curia di trasferire il corpo del Santo raggiunge momenti di tensione durante la visita a Corfinio del vescovo di Sulmona Angelo Spina.
Un gruppo di fedeli, soprattutto donne, ha iniziato a presidiare l’ingresso della cattedrale fin dalle 8,30 di questa mattina, circa un’ora prima dell’arrivo del vescovo e della sua delegazione. Paroloni, richieste accorate, ma anche donne anziane in lacrime che con la voce strozzata hanno implorato monsignor Spina di opporsi a una decisione giudicata “ingiusta e insensata”.
A niente è servito il lungo faccia a faccia con i manifestanti e l’intermediazione del sindaco Massimo Colangelo. La comunità di Corfinio non ha cambiato idea e ha deciso di dare battaglia per impedire a San Pelino di abbandonare per sempre l’Aquilano. I fedeli, infatti, hanno iniziato a raccogliere le firme per promuovere una petizione da consegnare in Vaticano. “”Da oggi in poi”, hanno annunciato risoluti, “ogni volta che monsignor Spina verrà a celebrare messa nelle nostre chiese, noi diserteremo la funzione restando a pregare nelle nostre case”.
Incredulo è apparso il vescovo di Sulmona: “’Sorprende questo atteggiamento così improvviso degli abitanti di Corfinio”, ha commentato a caldo, confermando la volontà di andare avanti nell’iniziativa nonostante il rinvio della traslazione a data da destinarsi. Intanto domani alle 9,30 è in programma un nuovo incontro in municipio per tentare di rasserenare gli animi e mettere pace tra fedeli, chiesa e amministrazione comunale.

 

Il parroco con i fedeli: “Reliquie restino intatte”.  Si è schierato apertamente dalla parte dei suoi fedeli, don Vincenzo Paura, nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi oggi in Comune alla presenza di una cinquantina di cittadini del paesino peligno. La sua è la seconda presa di posizione a creare clamore, dopo quella del sindaco Massimo Colangelo, che nella lotta ha affiancato i suoi compaesani cattolici nonostante la sua fede buddhista. Dopo il sindaco, anche il parroco alza la voce fuori dal coro: “Devo obbedienza al vescovo, ma le reliquie di San Pelino devono restare intatte. La volontà dei fedeli è che la statua di San Pelino non sia toccata e per questo chiedo che il vescovo tenga conto di questa volontà aprendo un discorso sulla vicenda”.

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