L’Aquila, inchiesta ‘fondi Giovanardi’: cinque rinvii a giudizio

giovanni_dercoleL’Aquila. Nell’ambito dell’inchiesta su una presunta truffa allo Stato per distrarre somme previste dai cosiddetti ‘fondi Giovanardi‘, la Procura della Repubblica dell’Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone accusate, a vario titolo, di truffa aggravata, falso ideologico, millantato credito, estorsione, peculato e la rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale.

Si tratta di monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliare dell’Aquila, Fabrizio Traversi, direttore del sistema qualità di montagna del disciolto ente italiano della montagna, del medico aquilano Gianfranco Cavaliere, del sindaco di San Demetrio nei Vestini Silvano Cappelli e del sociologo e ricercatore Eurispes di Roma Nicola Ferrigni.

In particolare, il pm titolare dell’inchiesta ha contestato a Mons. D’Ercole l’aver divulgato all’indagato Traversi l’esistenza dell’inchiesta, coperta da segreto istruttorio, nell’ambito della quale il vescovo era stato ascoltato quale persona informata dei fatti. Traversi, Cavaliere, Cappelli e Ferrigno, invece, sono accusati di falso “poiché Traversi e Cavaliere per avere un ingiusto profitto avrebbero tratto in errore, tramite raggiri, la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia ed il Commissario delegato per la ricostruzione al fine di ottenere inizialmente la somma di 12 milioni di euro, in seguito ridotto a cifre minori ma comunque dell’ordine di milioni di euro relativi ai fondi per il sociale.

Il pm titolare dell’inchiesta, Antonietta Picardi contesta sempre a Traversi e Cavaliere il reato di millantato credito, poiché “in concorso tra loro, millantavano credito presso il ministero dell’Economia e Finanze, nella persona del ministro Giulio Tremonti e presso la Presidenza del consiglio dei ministri, Direzione affari generali nella persona del Sottosegretario Raffaele Fitto, nonché nei confronti del Sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta.

In particolare Traversi, affermava di essere stato incaricato di fare da tramite Letta e Tremonti nei confronti del Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, nonché di disporre di un ‘gruppo amicale con il quale sta seguendo’ la Fondazione al fine di far pervenire sul territorio del cratere fondi per un importo dichiarato di 4 miliardi di euro. Ottenevano così da monsignor D’Ercole, per conto della Curia aquilana, e dall’assessore provinciale Mimmo Srour, per la Provincia dell’Aquila, l’utilità consistita nella adesione degli enti alla Fondazione ‘Abruzzo Solidarietà e Sviluppo’, teoricamente una Onlus, ma che per Traversi e Cavaliere aveva fine di lucro”. Traversi e Cavaliere sono accusati anche di estorsione nei riguardi dell’imprenditore aquilano Angelo Taffo, presidente di Confartigianato Abruzzo, che se non avesse versato del denaro al Traversi, avrebbe avuto dagli stessi indagati ripercussioni all’interno dello stesso Ente camerale, screditando l’imprenditore presso figure istituzionali.

Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Pescara e dall’atto di chiusura delle indagini preliminari emerge che gli indagati promuovevano la costituzione di una Fondazione denominata “Abruzzo solidarieta’ e sviluppo Onlus” e ulteriori altre associazioni e fondazioni, raggirando innumerevoli soggetti privati ed istituzionali mediante mendaci informazioni circa le finalità della Fondazione stessa.

La data dell’udienza preliminare verrà fissata nei prossimi giorni.

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