Manovra Monti: L’Aquila esclusa?

ricostruzione_aquilaL’Aquila.  “Pur riconoscendo l’urgenza e la necessità della manovra del Governo Monti per fare uscire l’Italia dalla morsa della speculazione dei mercati finanziari, riteniamo molto grave che il Governo si sia sottratto al confronto con le forze sociali”. E’ la posizione del Comitato esecutivo Cisl nazionale, che si è riunito a Roma ieri approvando la relazione del segretario generale, Raffaele Bonanni.

La valutazione negativa della Cisl, fermo restando l’obiettivo per il pareggio del bilancio per il 2013, è fondata “sulla mancanza di equità sociale degli interventi e di impegno per le politiche della crescita. Sono ancora soprattutto i lavoratori e i pensionati, i più deboli e i ceti medi”, afferma la Cisl nazionale, “a pagare lo scotto per il pareggio di bilancio. Mancano, nella manovra, la tassazione dei grandi patrimoni immobiliari, la riforma fiscale a favore di lavoratori e pensionati e della famiglia, una decisa lotta all’evasione fiscale, interventi efficaci sugli sprechi istituzionali e sui costi della politica”. La Cisl sottolinea “la necessità di una gradualizzazione dell’aumento dell’età per l’accesso alla pensione e dell’esenzione rispetto alle nuove regole previdenziali dei lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali, nella cassa integrazione straordinaria e nella mobilità. Vanno previsti, inoltre”, prosegue la Cisl, “interventi di sostegno alla famiglia con maggiori detrazioni fiscali, mentre la tassazione della casa va resa più sostenibile per chi possiede solo la prima abitazione”. “Il Governo Monti”, ha evidenziato il segretario regionale della Cisl Abruzzo, Gianfranco Giorgi, invitando le associazioni di categoria e i lavoratori ad aderire alle manifestazioni di protesta che verranno stabilite, “deve affrontare con estrema urgenza il problema dell’Aquila e della ricostruzione della città. Va valutata la particolarità della situazione che vive il territorio terremotato, anche in relazione agli ammortizzatori sociali, al sostegno alle imprese e alla rivalutazione degli estimi catastali su abitazioni che sono state danneggiate dal sisma. L’Aquila e il suo comprensorio”, conclude Giorgi, “vanno, per il momento, esclusi dai provvedimenti indicati da Monti che si andrebbero a sommare ad una già gravissima crisi sociale, occupazionale, industriale e demografica. L’eccezionalità delle condizioni in cui versa il nostro territorio non consente l’applicazione delle misure restrittive varate dal Governo che, semmai, potranno essere accolte solo in parte. Siamo d’accordo con le posizioni assunte dal presidente, Chiodi, e dal sindaco, Cialente, che hanno sollecitato un immediato intervento del nuovo Governo a sostegno della realtà locale verificando, anche di persona, la pesantissima crisi in cui si trovano le famiglie aquilane”.

 

 

 

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