L’Aquila, fondi Giovanardi, indagato Mons. D’Ercole: Pronto a dimostrare la mia buona fede

giovanni_dercoleL’Aquila. “Con dispiacere, ho ricevuto ieri un avviso di garanzia nel quale mi si accusa di non aver detto la verità al giudice quando sono stato ascoltato come persona informata e di aver comunicato notizie riservate a persona indagata”. Così il Vescovo ausiliare de L’Aquila, Mons. Giovanni D’Ercole, commenta oggi gli sviluppi dell’inchiesta relativa alla presunta truffa da 12milioni di euro sui cosiddetti Fondi Giovanardi.

Una vicenda giudiziaria nata nel maggio del 2010 che ruota attorno alle figure di Fabrizio Traversi, 62 anni di Roma, e Gianfranco Cavaliere, 36 anni dell’Aquila, entrambi sottoposti all’obbligo di dimora. I due, secondo gli inquirenti, avrebbero costituto una serie di associazioni onlus collegate tra loro ed una fondazione denominata “Abruzzo solidarietà e sviluppo” (della quale Mons. D’Ercole è stato vicepresidente) finalizzata all’acquisizione di fondi idonei alla realizzazione di progetti per i Comuni del cratere. L’obiettivo era quello di distrarre somme previste dai ‘fondi Giovanardi’ per la popolazione del cratere sismico.

Nel registro degli indagati risultano iscritti anche altri nomi eccellenti, come l’ex assessore provinciale Mimmo Srour, il sindaco di San Demetrio ne’ Vestini Silvano Cappelli ed il presidente di Eurispes Abruzzo Nicola Ferrigni.

Il “colpo di scena” è arrivato ieri, con l’iscrizione del prelato giunto a L’Aquila dopo il terremoto, a sostegno dell’arcivescovo Giuseppe Molinari. Per lui l’accusa è quella di favoreggiamento e falso.

“Posso solo ribadire la mia sincerità” commenta oggi Mons. D’Ercole “e confermare che ho piena fiducia nella Magistratura. Pertanto, quando sarò ascoltato nuovamente, avrò modo di chiarire tutto e dimostrare la mia perfetta buona fede. Sono grato a tutti coloro che in questo momento mi sono vicini”.

Poche ma sentite parole, che anticipano di qualche ora la nota inviata dallo stesso sottosegretario alle Politiche per la Famiglia, Carlo Giovanardi.

“Da notizie di stampa” scrive “si apprende degli ulteriori sviluppi delle indagini relative all’assegnazione dei cosiddetti fondi Giovanardi, previste dal decreto legge per la ricostruzione post terremoto destinate ad interventi in favore di anziani, bambini e nuclei mamma- bambino, da effettuare nel territorio colpito dal terremoto aquilano dell’aprile 2009. A tale proposito il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, precisa che, dei 12 milioni disponibili, 3.1 milioni di euro sono stati destinati al comune de L’Aquila per la ristrutturazione e l’adeguamento della residenza per anziani ospitata nell’immobile ex Onpi. Il relativo protocollo di intesa (sottoscritto dal sindaco, dal presidente della Regione, commissario straordinario, dal Provveditore alle opere pubbliche e dal Dipartimento), prevede che l’erogazione del primo finanziamento da parte del Dipartimento avvenga nel momento in cui sarà disponibile il progetto esecutivo. Circostanza che non si è ancora avverata. Le altre risorse sono state assegnate sulla base della valutazione dei progetti presentati dai comuni del cratere a seguito di apposito bando, effettuata dalla commissione istituita con decreto del Commissario straordinario nello scorso marzo. La graduatoria è stata pubblicata il 12 settembre, sul sito del Commissario straordinario e ammette a finanziamento sei progetti. L’ultimo dei progetti collocati in graduatoria è stato presentato dai comuni di Acciano, Barisciano, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Fagnano Alto, Ocre, Poggio Picenze, Tione degli Abruzzi, Tornimparte e non è ammesso interamente a finanziamento, perché eccedente le risorse disponibili previste dal bando. L’effettivo finanziamento per tutti i progetti risultati vincitori dovrà avvenire, secondo quanto previsto dal bando, sulla base di apposite convenzioni, che non sono ancora state stipulate. Copie dei verbali della commissione con i relativi allegati sono state messe a disposizione e trasmesse ai comuni dell’Aquila e di Prata d’Ansidonia, che le hanno richieste attraverso la procedura di accesso agli atti”.

 

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