Cgil L’Aquila su centri per impiego: ‘Bene proroga, ma il lavoro deve andare avanti’

L’Aquila. ‘Come ogni anno nei Centri per l’impiego (ex Uffici di Collocamento) si è arrivati all’ultimo giorno prima di avere certezza sulla prosecuzione delle attività e nella tarda serata del 30 dicembre è stato raggiunto un importante risultato che proroga i contratti dei 30 precari della Provincia dell’ Aquila in scadenza al 31 dicembre scorso’.

A darne notizia è Federica Benedetti, della segreteria della Cgil dell’Aquila, da tempo impegnata anche nell’ambito del Coordinamento nazionale in una battaglia che ha visto aggiungersi alle incertezze tipiche del precariato della pubblica amministrazione quelle derivanti dal riordino delle Province.

“Si riconosce il merito alla Regione Abruzzo e alla Provincia dell’ Aquila – afferma Federica Benedetti – di aver operato con attenzione in ogni passaggio e di aver predisposto tempestivamente gli atti necessari consentendo, nonostante le difficoltà dei vari passaggi burocratici, la prosecuzione delle attività senza interruzioni di contratto.

L’avvenuta definizione delle procedure e la firma della convenzione tra la Regione Abruzzo e le quattro Province circa la gestione delle attività dei Centri per l’Impiego (CPI) ha quindi consentito alle Province di procedere alla proroga dei contratti per tutto il 2017 e ciò nelle more della definizione dell’iter, da parte del Consiglio dei ministri, del decreto Milleproroghe approvato lo scorso 29 dicembre.

La segreteria della Cgil provinciale è soddisfatta per il raggiungimento di questo importante obiettivo ma ora l’impegno di tutti dovrà essere di dare definitivamente continuità al lavoro delle 30 unità di personale (precarie da più di 10 anni) inserite da tempo in un percorso di stabilizzazione che non ha avuto seguito per via del blocco delle assunzioni nelle Province, idonee a seguito di concorso pubblico ed inserite in graduatorie vigenti.

La prosecuzione del loro lavoro – conclude la sindacalista – unitamente al necessario aumento delle ore del personale impegnato part-time, sono l’unico strumento che permette di poter garantire in maniera stabile tutti i servizi di politica attiva definiti nel decreto legislativo 150/2015”.

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