Roccaraso, Eccidio dei Limmari: celebrazioni per il 73°anniversario

Roccaraso. “La presenza di una delegazione dell’amministrazione capitolina alle celebrazioni per l’anniversario dell’Eccidio dei Limmari a Pietransieri, testimonia che il dialogo e le relazioni tra i Comuni di Roccaraso e Roma si rafforzano. Conferma inoltre che sulla difesa dei valori e sulla salvaguardia della memoria non esistono colori politici ma solo la responsabilità di avviare percorsi comuni”.

A spiegarlo è stato il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, che oggi ha preso parte al 73esimo anniversario dell’Eccidio dei Limmari, insieme al vice sindaco di Roma, Daniele Frongia, che ha raggiunto l’Alto Sangro guidando una delegazione di 75 studenti degli istituti superiori Liceo G. Caetani, Alberghiero P. Artusi, Ittc. Colombo di Roma, deponendo una corona ai piedi del Sacrario in ricordo delle 128 vittime trucidate dai nazisti del 1943.

Alla manifestazione hanno partecipato anche Marco De Paolis, procuratore della Repubblica presso il tribunale militare di Roma, il comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, Michele Sirimarco, e il vice Prefetto dell’Aquila, Giuseppe Guetta.

“Abbiamo in cantiere dei progetti importanti che valorizzeranno ulteriormente il messaggio di memoria storica che viene da Limmari – ha sottolineato il sindaco Di Donato – presto nascerà il “Premio Limmari per la Pace”, indirizzato agli studenti per alimentare la memoria e stimolare nei giovani la crescita di una cultura della pace.

Stiamo poi lavorando alla creazione di un “Giardino della Pace” e di un “Museo della memoria” per raccogliere e conservare documenti storici e materiali iconografici. Tutto questo dovrà diventare un patrimonio delle nuove generazioni, non solo dell’Alto Sangro.

In questo senso – ha concluso Di Donato – la presenza del vice sindaco di Roma è solo il primo passo di quello che potrà diventare un importante percorso comune”.

Nei boschi attorno al piccolo borgo, nel 1943, le truppe naziste uccisero 128 persone, di cui la metà donne e 34 bambini sospettando che tra la popolazione fossero presenti dei partigiani.

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