L’Aquila, false certificazioni post-terremoto per incassare 170mila euro dal Comune

L’Aquila. False certificazioni per le case lesionate dal terremoto: la Finanza de L’Aquila sequestra 170mila euro di contributi post-sisma percepiti indebitamente.

Nell’ambito di un’attività investigativa svolta dalla locale Procura della Repubblica è stato disposto dal Gip del Tribunale di L’Aquila, Guendalina Buccella, su richiesta dei Sostituti Procuratori Fabio Picuti e Simonetta Ciccarelli, un sequestro preventivo per una somma complessiva di circa 170mila euro.

Il provvedimento cautelare appena eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza giunge al termine di indagini delegate al Corpo Forestale dello Stato. Le investigazioni svolte hanno riguardato un episodio di indebita percezione di un contributo corrisposto dal Comune di L’Aquila ad un soggetto privato che, in accordo con il tecnico incaricato, aveva falsamente attestato di averne diritto per la ricostruzione e ristrutturazione della propria abitazione principale gravemente lesionata dal sisma del 2009.

Gli investigatori hanno accertato che il richiedente il contributo, attraverso false autocertificazioni, aveva attestato che l’immobile beneficiario contributo pubblico era adibito ad abitazione principale e a dimora stabile, mentre, in realtà, così come scoperto a seguito delle indagini, la dimora abituale dell’istante, all’epoca del sisma, si trovava presso altro indirizzo.

Tale condotta, integrando gli estremi dei reati indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e dal reato in concorso di persone nel reato, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati sia il richiedente il contributo che il tecnico incaricato dell’istruttoria della pratica con il sequestro, nei loro confronti, della somma pari alla provvidenza indebitamente percepita.

I sequestri in corso d’esecuzione sono scattati a seguito delle indagini di natura patrimoniale che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili ai responsabili dei reati accertati.

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