Terremoto L’Aquila due anni dopo: il Governo non si arrende

chiodi_lettaL’Aquila. ”Non è vero che non ci sono i soldi e non è vero ciò che stiamo leggendo in questi giorni con sconforto e con dolore. A L’Aquila la situazione non è di stallo e di resa. Certo si poteva fare qualcosa di più, ma non vero che è tutto fermo. Soprattutto il governo non vuole mollare, anzi, vogliamo rendere sempre più incisiva l’azione su L’Aquila”.

E’ quanto ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che questa mattina, nella Sala Stampa Estera a Roma ha incontrato la stampa, con il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, in occasione del secondo anniversario del terremoto. Un incontro nel quale si è voluto fare il punto sulla situazione che si vive nel capoluogo abruzzese e nei comuni devastati dal sisma del 6 aprile 2009.

“Sui giornali” ha proseguito Letta “è stata fatta una rappresentazione molto diversa dalla realtà dei fatti e l’obiettivo è quello di ritrovare lo spirito delle prime ore, dei primi giorni e dei primi mesi, mettendo da parte ogni polemica e ogni divisione anche di tipo politico. C’è bisogno di avere una visione unitaria sull’Aquila”. Il sottosegretario ha parlato anche delle recenti polemiche che hanno visto protagonista la trasmissione Mediaset Forum. Un episodio definito semplicemente “deplorevole e marginale”.

A due anni dal terremoto che ha distrutto un’intera città ed ha provocato la morte di 309 persone, “le difficoltà sono ancora tante ma non sono certo legate ai finanziamenti. L’ultimo problema sono i soldi”.

Lo ha chiarito il presidente della Regione Abruzzo e commissario del governo per la ricostruzione Gianni Chiodi, che ha snocciolato le cifre, citando ordinanze e documenti per ”sfatare i luoghi comuni e le voci che girano sulla ricostruzione e che addebitano al governo ogni responsabilità”.

Per quanto riguarda i fondi, il commissario ha spiegato che in cassa sono disponibili 1,729 miliardi di euro che sono la parte rimanente degli oltre 3,131 miliardi messi già a disposizione ed erogati a favore della ricostruzione. Chiodi ha anche annunciato che entro la fine del 2011 il Cipe sbloccherà altri 1,5 miliardi di euro.

”Si tratta di cifre importanti” ha detto “che testimoniano che non siamo in ritardo rispetto a quello che è avvenuto per altre emergenze del genere”.

Il presidente Chiodi ha fatto poi il punto sullo stato della ricostruzione nel capoluogo.

”L’Aquila è tutt’altro che una città morta: la ricostruzione è partita, non c’è stato il calo demografico temuto, i cantieri aperti sono 11 mila e finalmente anche per la ricostruzione pesante non esistono più ostacoli”.

”Quando sono diventato Commissario” ha aggiunto “erano 30 mila le persone che usufruivano di contributi per un’autonoma sistemazione, mentre ora sono 13.697 mila. Al primo febbraio 2010 negli alberghi c’erano 6.165 persone, ora sono 1.112. Ci si aspettava una flessione maggiore della popolazione, invece, il calo demografico, secondo il rapporto Cresa, è stato di 700 unità, su 75 mila residenti. Posso ritenermi soddisfatto anche per quanto riguarda l’università, dove gli iscritti sono stati 23 mila; prima del terremoto ne erano 25 mila”.

Sulla ricostruzione, sono già stati stanziati i 118 milioni per interventi specifici nei centri storici relativi a edifici pubblici, patrimonio culturale e sottoservizi. ”E non è assolutamente vero che nel 2010 si è perso tempo, perché è stata fatta un’attività imponente legata agli aspetti normativi, alla progettazione e alla messa in sicurezza: 824 edifici, oltre il 90 per cento delle strutture vincolate o di interesse storico nel centro di L’Aquila, sono state puntellate”.

Il presidente ha ricordato inoltre il programma di intervento su 27 edifici pubblici di rilevanza strategica, per i quali sono stati stanziati più di 200 milioni, le opere sulla viabilità per 31 milioni circa, il ripristino degli edifici dell’Università de L’Aquila per 40 milioni, i lavori già ultimati in 83 edifici scolastici per 62 milioni. ”Inoltre, sono stati già restituiti alla popolazione, simboli importanti, come la Fontana delle 99 Cannelle ed alcune chiese agibili che per Natale 2011 saranno 115 i tutto il cratere”.

A fronte di 36 mila edifici danneggiati solo nel comune de L’Aquila, sono state evase 16.563 pratiche ammesse a contributo.

Relativamente ai Piani per i centri storici, Chiodi non ha voluto polemizzare sui ritardi nella loro predisposizione, ma ha riconosciuto che ”i sindaci, veri attori e protagonisti in questa fase, stanno provvedendo”. Spetta a loro, infatti, d’intesa col Commissario, elaborare questi atti di programmazione, imprescindibili per ottenere i finanziamenti e per avviare i lavori. Ventisei Comuni su 57 del cratere sismico si sono affidati alle Università per la redazione dei Piani di ricostruzioni.

 

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