Avezzano, concluso il corso sperimentale di Lingua Italiana dei Segni

Avezzano. Nel week end appena trascorso 47 volontari di Croce Rossa Italiana, provenienti da tutto il territorio nazionale, hanno preso parte al primo corso sperimentale sulla lingua italiana dei segni (LIS) che si è svolto presso il Polo Logistico CRI situato all’interno dell’interporto di Avezzano.

In Italia circa 877mila persone hanno problemi dell’udito, più o meno gravi, e circa 92mila sono i ‘sordi prelinguali’, i cosiddetti sordomuti.

La Croce Rossa è da sempre impegnata in supporto delle vulnerabilità al fine di alleviare le sofferenze. Alla base di queste attività c’è la comunicazione ed è proprio questa consapevolezza che ha fatto si che questo corso riscuotesse l’enorme successo che ha ottenuto in termini di partecipazioni ed interesse.

“La risposta dei volontari è stata incredibile, abbiamo ricevuto più di 150 iscrizioni. Speriamo vivamente che quindi questo sia soltanto un primo passo, di aver aperto una strada che porterà ad una ufficializzazione di questa come “attività speciale” riconosciuta anche esternamente a Croce Rossa Italiana” ha affermato Marco Barocci, responsabile di Croce Rossa Italiana per i soccorsi speciali (operatori polivalenti salvataggio in acqua, soccorso su piste, soccorsi con mezzi e tecniche speciali, cinofili, rischio nucleare biologico chimico e radiologico….).

Ad aprire il corso la Professoressa Maria Teresa Letta: “Avevo promesso la realizzazione di un corso come questo per la prima volta durante un convegno sulle disabilità svoltosi a L’Aquila nel 2009. E’ stato proprio durante i soccorsi e nei mesi successivi al terremoto, grazie alla convivenza e alle testimonianze raccolte che abbiamo preso consapevolezza di quanto sia importante formare i nostri volontari affinché riescano a comunicare anche con chi ha un diverso modo di farlo, non sono in emergenza ovviamente ma anche nei nostri servizi quotidiani.

Quando soffriamo, o siamo spaventati la prima cosa di cui abbiamo bisogno è comunicare quello che stiamo passando e avere di fronte una persona che ti capisce è in quei momenti essenziale per tutti, una sicurezza di estremo conforto. Siamo finalmente quest’anno riusciti ad organizzare questo primo evento informativo grazie all’incontro fortuito con Don Rosario Buttigliore, volontario CRI a Salerno, disponibilissimo e anche lui entusiasta di dare vita a questo progetto”.

Il sentimento finale che ha accomunato tutti i partecipanti è stato un grande entusiasmo di fronte alla scoperta di un mondo completamente sconosciuto racchiuso in segni che esprimono il nostro stesso pensiero ma articolandolo spesso in maniera diversa.

Per tutti la consapevolezza di aver compiuto solo un piccolo passo iniziale e la richiesta di potersi presto rincontrare per proseguire nello studio e mettersi magari anche alla prova in una simulazione che coinvolga anche altri enti e autorità.

In fine l’assoluta certezza di aver utilizzato il fine settimana in modo totalmente positivo e costruttivo: “Torniamo a casa con un bagaglio formativo sicuramente importante e che ci aiuterà nello svolgimento delle nostre attività quotidiane oltre che con l’entusiasmo dato dal confronto e la conoscenza di altri volontari di tutta Italia e la grande professionalità e simpatia del nostro istruttore che ha reso questi due giorni di full immersion leggeri nonostante la grandissima quantità di nozioni apprese”.

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