Sulmona, primo parto indolore in Abruzzo al Santissima Annunziata

Sulmona. Primo parto in analgesia in Abruzzo nel punto nascita dell’ospedale di Sulmona. Questa notte alle 2,35, è nato un maschietto, Leonardo, con la nuova tecnica che permette alla puerpera di partorire senza dolore assumendo con maschera il gas Livopan, totalmente innocuo per la mamma e il bambino.

“Sono felicissima”, è stato il primo commento di Valeria Di Bernardo, 28enne residente a Sulmona, già in piedi a poche ore dal parto. “Partorire senza dolore è un’esperienza unica, mi ha permesso di godere a pieno della nascita di mio figlio; la raccomando a tutte le donne in gravidanza”.

La nuova tecnica che certamente porta una mini rivoluzione nel settore ostetrico, è stata eseguita in un punto nascita che il governo regionale vuole chiudere da personale che ha creduto fortemente in questo progetto ed ha ottenuto la possibilità di offrire alle donne una valida alternativa a tecniche decisamente più invasive.

FdI-An L’Aquila: ‘Garantirlo a tutte le donne’

“Il parto indolore dovrebbe essere garantito gratuitamente a tutte le donne per le quali ve ne sia necessita’, mentre all’Aquila non c’è questa possibilità”. Lo afferma in una nota Chiara Mancinelli, del circolo territoriale “99” di Fratelli d’Italia-Allenza nazionale del capoluogo.

“Affermare, come ha fatto oggi la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane, che ‘a Sulmona c’e’ stata la prima nascita in analgesia’ e’ una castroneria che dimostra la totale mancanza di conoscenza dei problemi della sanita’ abruzzese e delle gestanti”, spiega Mancinelli. “In realtà una legge regionale del 2012 già sanciva questo diritto – sottolinea – ma l’attuazione e’ avvenuta a macchia di leopardo: negli ospedali di Chieti e Sant’Omero è possibile, negli altri solo a pagamento.

Negli altri presidi sanitari – aggiunge l’esponente di FdI-An – le partorienti che vogliono dare alla luce i propri bimbi con l’ausilio dell’epidurale devono pagare una cifra che si aggira sui 1.200 euro. Sempre a condizione – dice ancora Mancinelli – che il parto non si verifichi nelle ore serali o notturne, nei giorni festivi o che non ci siano emergenze concomitanti.

Con risorse relativamente esigue, rispetto al bilancio complessivo della sanita’ – conclude Mancinelli – si potrebbe conseguire un risultato di civiltà di cui pochi si occupano, a partire dai massimi rappresentanti del partito di maggioranza che governa Regione e Comune, come al solito disattenti e impreparati”.

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