Pizzoli, la rabbia dei risparmiatori di Banca Etruria

C’è molta rabbia tra i cittadini di Pizzoli che avevano investito i loro risparmi nelle obbligazioni proposte dalla filiale di Banca Etruria. Il decreto varato dal Governo che avrebbe dovuto tutelare i loro interessi in realtà taglierebbe fuori più del 50 per cento dei risparmiatori.
Anzi, stando all’avvocato del Comitato di difesa Risparmiatori Banca Etruria Vanna Pizzi, il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri per stabilire le procedure da seguire per risarcire i risparmiatori finiti nel vortice della 4 banche in difficoltà, lascia fuori il 60 per cento di loro. Una vera e propria mazzata nei confronti di tutti quei cittadini che speravano di poter recuperare quanto meno parte dei loro soldi.
Il decreto del Governo prevede un rimborso a forfait dell’80 per cento della somma messa a disposizione dell’istituto di credito per l’acquisto delle obbligazioni, senza bisogno dell’arbitrato per chi ha un reddito lordo non superiore a 35mila euro o un patrimonio mobiliare di valore inferiore a 100mila euro. A Pizzoli la maggior parte dei risparmiatori dovrà affrontare tempi biblici per l’arbitrato, per le cause penali, per quelle civili in attesa, forse, di ottenere i rimborsi.
La settimana scorsa proprio a Pizzoli i risparmiatori avevano occupato simbolicamente la filiale di Banca Etruria. Intanto c’è molta amarezza perché, secondo lo stesso Comitato di difesa risparmiatori, il decreto varato dal Consiglio dei Ministri va ancora una volta a vantaggio delle banche visto che al massimo si riuscirà ad ottenere un risarcimento dell’80 per cento delle somme investite. Ovviamente senza un euro di interessi.

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