Rischio sismico e prevenzione: lettera aperta ai sindaci della Conca Peligna

sismografoMentre l’Abruzzo sembra scosso da un nuovo terremoto politico-giudiziaro c’è chi pensa al terremoto, quello vero. Il terremoto il 6 aprile 2009 ha distrutto gran parte dell’aquilano, causando ingenti danni e troppe vittime. Altre zone dell’Abruzzo sono zone sismiche e una scossa forte, per esempio di magnitudo 6.5, potrebbe buttare giù tante case, edifici pubblici e palazzi. Non bisogna tralasciare la prevenzione e la messa in sicurezza degli edifici. Non si possono contare i danni il giorno dopo ma bisogna fare prevenzione prima, iniziando “a parlare di rischio sismico senza tabù, con il serio intento di affrontarlo e ridurlo”. Sono le parole e le richieste dei tanti cittadini abruzzesi che stanno firmando la lettera aperta ai Sindaci della Conca Peligna, scritta da Progetto M 6.5

LETTERA APERTA AI SINDACI DELLA CONCA PELIGNA
“Cari Sindaci,
è purtroppo evidente che le risposte a queste semplici domande siano ancora negative: u n anno e mezzo è già passato dal terremoto del 6 aprile e tanti problemi non
sono ancora risolti.
Per molti anni tutti noi, amministratori compresi, abbiamo vissuto il rischio sismico come qualcosa di remoto e sicuramente non presente, né prioritario. Il 6 aprile
c’è stato il brusco risveglio: l’Abruzzo continua ad essere (e sarà in futuro) terra di terremoti, come sempre è stato nel passato.
L’oggetto di questa lettera aperta è la Prevenzione Sismica e la condivisione delle esperienze e delle pratiche per essere “preparati”.
Il problema è culturale e non può essere risolto con la solita caccia alle responsabilità: siamo tutti responsabili della nostra impreparazione. Siamo però
convinti che sia ora di voltare pagina e accettare il fatto che le conseguenze del terremoto di domani si decidono oggi, giorno per giorno.
La strada della prevenzione è lunga: occorrono decenni per rendere un territorio “forte”, in grado di subire i colpi del terremoto e rialzarsi senza troppi danni.
Però oggi, a differenza del passato, abbiamo una serie di motivazioni per non rimandare:
1. la scienza ha fatto progressi enormi e può fornire solide basi di conoscenze per la programmazione della prevenzione sismica:il nostro territorio è tuttora oggetto
di molti studi sismologici e previsioni di danno: un patrimonio poco noto ed inutile se non finalizzato ad interventi reali;
2. la prevenzione sismica è una realtà in evoluzione in tutto il mondo ed anche in Italia: tante esperienze possono essere ripetute da noi;
3. la nostra coscienza civica è stata traumaticamente destata dagli eventi e sono sempre più numerose le persone disposte a fare la propria parte per evitare al
nostro territorio quello che ha subito L’Aquila;
4. l’istituzione prossima del Fondo Nazionale per la Prevenzione Sismica: lo Stato si appresta ad investire risorse per le politiche di prevenzione degli effetti dei
terremoti; quasi un miliardo di euro saranno disponibili nei prossimi anni per progetti concreti, innovativi ed efficaci di prevenzione sismica su scala
locale.
I tempi sono quindi maturi: rimandare oltre significherebbe condannare i nostri figli (o forse noi stessi) a sofferenze evitabili, almeno in parte.
Il 6 aprile 2010 abbiamo già perso un’occasione: la Protezione Civile Vi ha esortati ad indire in quel giorno un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza per avviare il percorso della prevenzione, illustrando quanto finora fatto e stabilendo le prossime tappe di un progetto condiviso. Il modo migliore per onorare il ricordo del terremoto dell’Aquila: evitandone la ripetizione catastrofica. Nella conca Peligna il 6 aprile 2010 è stato, invece, solo il giorno del ricordo, necessario, ma non sufficiente.
A breve un altro giorno importante ci attende: il 3 novembre, che nel 1706 fu un giorno di distruzione e morte tra le nostre vie e nelle nostre case.
La proposta che avanziamo è di dedicare la data del 3 novembre, quest’anno ed in quelli a venire, al tema della prevenzione sismica: un appuntamento in
cui si condividono i passi fatti e si illustrano i prossimi, si programmano le attività future e si rendicontano le passate, si celebrano i risultati e si discutono i
problemi aperti.
Non si tratta di delegare a Voi sindaci l’onere di questo percorso, quanto diunire le forze tra le varie componenti del nostro territorio, a tutti i livelli : senza il
supporto ed il coordinamento delle amministrazioni comunali che Voi rappresentate, i singoli cittadini o le associazioni civiche rischiano di non farcela.
Crediamo che iniziare a parlare di rischio sismico senza tabù, con il serio intento di affrontarlo e ridurlo, possa rendere il nostro territorio più forte,
rivelando potenzialità inaspettate anche dal punto di vista socio-economico, di sviluppo e di prosperità per il futuro.
Il Gruppo Promotore di Progetto M6.5

 

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