Avezzano, la truffa non riesce: falso avvocato finisce in manette

Avezzano. Un copione già sperimentato più volte considerato ampiamente collaudato. Una telefonata da parte di un sedicente avvocato, l’avviso che un prossimo congiunto è stato fermato dai carabinieri, la richiesta di 4.000 euro per sistemare la questione e l’invio presso il domicilio della vittima di un collaboratore per riscuotere la somma indicata.

Questa volta però i truffatori non sapevano che a metterci lo zampino erano stati proprio i carabinieri, ormai da qualche tempo impegnati in provincia dell’Aquila in una campagna di sensibilizzazione delle categorie a rischio proprio per prevenire queste odiose forme di truffa che colpiscono, sovente persone deboli e sole.

Questa volta a finire male anzichè le vittime è stato proprio il truffatore che è finito in manette per il pronto intervento dei carabinieri che, grazie alle segnalazioni delle vittime, opportunamente avvisate da locandine e pieghevoli distribuiti dai militari, hanno capito di essere davanti ad un tentativo di truffa ed hanno telefonato al 112.

Così sotto casa della vittima, una 85enne molto attenta che non si è fatta comunque raggirare, il criminale ha trovato ad attenderlo proprio i carabinieri che erano stati allertati da altre segnalazioni di analoghi tentativi portati a segno nella zona. I militari sono stati prontissimi a individuare il sospetto, a monitorarlo ed infine acciuffarlo.

Questa mattina la collaborazione dei privati ha dato i suoi frutti migliori: tutto è partito da una chiamata ricevuta dalla Centrale Operativa dei Carabinieri di Avezzano: una signora di 82 anni ha richiesto l’intervento dei militari dell’Arma riferendo di aver ricevuto una telefonata da parte di un sedicente avvocato che le riferiva di un incidente stradale provocato dal figlio, che si trovava pertanto in stato di fermo. Il falso avvocato le aveva detto che per la cauzione (che a tutolo di ulteriore informazione non esiste in Italia) servivano 4mila euro.

La signora lo aveva lasciato parlare ma avendo risposto di non avere figli cosi’ l’interlocutore aveva bruscamente interrotto la conversazione. Mentre i carabinieri si trovavano in zona per questa segnalazione, si sono accorti di un uomo, ben vestito e dall’aria distinta, entrare in un portone poco distante dall’abitazione della vittima.

Appostatisi sotto l’altra abitazione, i militari hanno visto l’uomo uscire in modo frettoloso dopo pochissimo e lo hanno immediatamente bloccato. Una volta acciuffato il truffatore è stato possibile ricostruire che proprio in quella palazzina era stata tentata un’altra truffa: un’altra signora, di 85 anni, era stata anch’essa contattata al telefono da un finto avvocato. Gli era stato detto che suo figlio aveva appena causato un grave incidente e che era necessario pagare 4000 euro altrimenti sarebbe stato arrestato, e che sarebbe passato a breve qualcuno per ritirare il denaro.

Ma la signora, ha immediatamente contattato il figlio, (come suggerito dai Carabinieri, che in queste circostanze consigliano di chiamare direttamente o il congiunto oppure il 112, dopo avere accertato che la conversazione sia stata effettivamente interrotta da parte dell’intelocutore) accertando la falsità di quanto affermato dal truffatore.

Il complice, appena presentatosi presso l’abitazione della donna ed intuito velocemente di essere stato scoperto, si era allontanato. L’anziana ha proceduto quindi a contattare i carabinieri per avvisare della situazione, ma i militari erano gia’ sotto casa e avevano già bloccato il truffatore.

Nella disponibilità dell’uomo è stato rinvenuto un appunto con indicati degli indirizzi e le attivita’ d’indagine esperite nell’immediatezza dai militari, hanno permesso di accertare le responsabilità dell’uomo in altri tre tentativi di truffa perpetrati nella stessa via ai danni di altre persone residenti che tuttavia non avevano inteso avvisare i carabinieri. Sono tuttora in corso ulteriori indagini volte ad accertare se il presunto avvocato possa essere connesso con le ultime truffe dello stesso genere perpetrate nella Marsica e sul telefonista che ha contattato le vittime del raggiro. L’uomo, dichiarato in stato d’arresto, e’ stato tradotto presso il carcere di Avezzano.

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