L’Aquila, colpo in un bar di Pettino: due rumeni in prigione

L’Aquila. A distanza di un solo giorno dagli arresti in un condominio dell’Ater dell’Aquila, nel quartiere di Pettino, altri due arresti eseguiti dai carabinieri: medesima la via, ma a cambiare è l’obiettivo, il bar-pizzeria “Pesta e Corna” di via Amiternum.

Erano ormai diversi i furti perpetrati di recente ai danni di esercizi commerciali della zona, utilizzando un tombino come “testa di ariete” per sfondare vetrate e porte d’ingresso di bar e tabacchi, tanto che nell’ultimo periodo la Compagnia Carabinieri di L’Aquila ha intensificato il controllo del territorio, mediante appositi servizi organizzati in arco notturno, eseguiti tramite una stretta sinergia tra i diversi presidi dell’Arma presenti sul territorio, da quelli all’interno del Comune di L’Aquila a quelli delle zone limitrofe.

L’ultimo episodio è avvenuto nelle primissime ore di questa mattina, quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di L’Aquila hanno arrestato in flagranza di reato, per furto aggravato in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione illegale di arma bianca, due romeni, un 22enne residente in citta’ e un 31enne residente a Lucoli, entrambi con precedenti specifici.

I due, mezz’ora prima del furto, erano già stati fermati dai carabinieri nell’ambito di un controllo stradale in una via limitrofa al bar. Poi gli stessi militari del Radiomobile sono stati allertati dalla centrale operativa pr un furto in atto nella pizzeria ‘Peste e Corna’.

Giunti sul posto l’Alfa 156 con alla guida il 31enne, alla vista dei carabinieri si è allontanata ma il mezzo è stato immediatamente raggiunto, ed uno dei militari ha subito bloccato il romeno. L’altro carabiniere intanto ha raggiunto il bar sorprendendo il complice, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol, ancora intento ad asportare il danaro dal registratore di cassa.

Meno agevole la cattura del giovane sorpreso all’interno del bar: questi, una volta raggiunto dal militare dopo una breve fuga sul retro del locale, ha opposto una forte resistenza minacciando atti di autolesionismo, prima di venire definitivamente bloccato.

Nelle sue tasche è stata rinvenuta la somma di 150 euro in banconote di vario taglio, corrispondente all’ammontare del denaro asportato dalla cassa, subito restituito al titolare. A dare manforte ai militari è giunto anche personale delle Stazioni di Tornimparte e Paganica, anch’esso impiegato nello specifico servizio notturno di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio.

All’interno dell’auto su cui viaggiavano i romeni e’ stato rinvenuto un vero e proprio kit per i furti: un passamontagna, due torce tascabili, una tenaglia, un giravite, nonchè un coltello a serramanico, il tutto sottoposto a sequestro unitamente all’autovettura. Il successivo sopralluogo ha consentito di accertare come il 22enne si fosse introdotto all’interno del locale attraverso lo sfondamento della porta a vetro, effettuato utilizzando un tombino in ghisa reperito sulla pubblica via a pochi metri dal bar.

Ingenti i danni al locale: i vani tutti rovistati e danneggiati, completamente divelte una parete ed una ulteriore porta-antisfondamento interna, nonche’ forzato il registratore di cassa. Sul pavimento del locale vi erano diverse chiazze ematiche per ferite che il cittadino romeno si era cagionato durante le fasi della cosiddetta “spaccata” della porta a vetro del locale. I rilievi eseguiti verranno utilizzati dai carabinieri per successive comparazioni con quanto repertato in fatti-reato analoghi.

Entrambi gli arrestati si trovavano sotto l’effetto di sostanze alcoliche e al più anziano, che era alla guida dell’Alfa 156, è stata ritirata anche la patente essendo infatti risultato positivo all’accertamento etilometrico.

A seguito dell’arresto i due romeni sono stati condotti davanti al giudice per la prevista udienza di convalida, avvenuta nella tarda mattinata, al termine della quale è stata comminata loro la misura cautelare della custodia in carcere. Entrambi sono stati tradotti presso il carcere “Le Costarelle” di L’Aquila.

 

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