L’Aquila, San Salvatore modello europeo contro i pregiudizi dell’epilessia

L’Aquila. Sospetto, emarginazione, follia e persino impropri sconfinamenti nella religione: l’Aquila prova a smascherare tutti i pregiudizi associati all’epilessia, con un evento tra luci (viola), lettura di brani- verità e una suggestiva sovrapposizione di musica e immagini.

L’iniziativa è della Lice (lega italiana contro epilessia), con a capo il coordinatore regionale Alfonso Marrelli.

In occasione della giornata internazionale della malattia, quest’anno fissata l’8 febbraio prossimo, L’Aquila vestirà i panni di capitale d’Abruzzo nelle azioni ‘culturali’ tese a scardinare tutti i falsi convincimenti che accompagnano la patologia.

Appuntamento all’auditorium del Parco (castello cinquecentesco), dalle 17.30 alle 19.30 dell’8 febbraio prossimo, in un incontro aperto a tutti, cittadini e studenti delle superiori, per ‘raccontare’ l’epilessia come piena integrazione nella società e non, a dispetto di vecchi stereotipi, come condizione di isolamento.

“L’intento”, dichiara Marrelli, “è coinvolgere in questa sensibilizzazione il maggior numero possibile di cittadini, a cominciare dai giovani. Verranno letti, tra l’altro, brani tratti dal libro (pubblicato a livello nazionale) dal titolo: “A volte non abito qui’, contenente testimonianze dei malati. Attori locali leggeranno, al cospetto del pubblico presente, passi contenuti nel volume; inoltre saranno diffusi video sul tema, brani di musica classica e risuoneranno note di pianoforte e violino. In Abruzzo L’Aquila sarà l’unica a organizzare questa manifestazione anti-pregiudizio che peraltro quest’anno trova riscontro in poche regioni.

Un ringraziamento al Comune di L’Aquila che ha collaborato appieno alla realizzazione dell’iniziativa mettendoci a disposizione l’auditorium del Parco e la Basilica di S. Bernardino”. Sarà proprio quest’ultima, in serata, a ‘indossare’ uno speciale ‘abito da sera’ di colore viola: la facciata della Basilica infatti si illuminerà di questo colore che è quello dell’epilessia. Un fascio di luce simbolico che racchiude sì sofferenza ma anche possibilità di vivere normalmente la patologia.
“Il 70% dei malati”, dichiara Paolo Aloisi, direttore del centro regionale di riferimento per l’epilessia dell’ospedale San Salvatore, “è curabile e conduce una vita normale attraverso terapie ad hoc. Si tratta dunque di persone perfettamente integrate nella società che magari lavorano con noi in ufficio o in altri luoghi di lavoro senza che ce ne accorgiamo.

Nel nostro centro di riferimento”, dichiara Aloisi, “seguiamo tra i 1800 e i 2000 malati storici e ogni anno registriamo circa 100 nuovi casi”

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