Macerie L’Aquila, denuncia dei cittadini alla Procura per recupero pietre monumentali

SDomenico2maggio2010L’Aquila. I cittadini aquilani dell’assemblea di piazza Duomo inviano un esposto alla Procura della Repubblica de L’Aquila. Approvato all’unanimità dai cittadini riunitisi lo scorso 5 maggio presso il presidio permanente, l’esposto riguarda la salvaguardia, il recupero e la tutela delle pietre monumentali e storiche de L’Aquila e dei Comuni vicini. I firmatari sottolineano, infatti, un estremo ritardo da parte degli enti istituzionali preposti allo sgombero e alla salvaguardia delle macerie dei fabbricati danneggiati dal sisma.

Diversi i sopralluoghi effettuati in questi mesi che avrebbero confermato lo stato di degrado della zona rossa. I manifestanti raccontano, infatti, la presenza ancora a terra di migliaia di capitelli, colonne, fregi e macerie di enorme valore artistico, culturale e storico. C’è di più. Stando a quanto riferito dall’assemblea di piazza Duomo, si tratterebbe di oggetti preda di collezionisti, costruttori edili, ma anche ladri comuni, interessati a portar via le macerie in questione, considerato anche l’elevato valore economico dei reperti.

Per dare un’idea approssimativa del grave danno inferto al patrimonio civile e culturale della città de L’Aquila a causa di questa negligenza, i firmatari hanno anche allegato all’esposto una particolareggiata galleria fotografica, dove sono stati raccolti tutti gli scatti fatti negli ultimi tre mesi.

Gli aquilani invitano il procuratore a soffermarsi, ad esempio, sulle fotografie di piazza San Pietro, secondo la loro opinione notevolmente peggiorata rispetto ai primi giorni seguiti al sisma.

“I sottoscritti ritengono pertanto” si legge nell’esposto “che solo un’analitica quanto tempestiva catalogazione e messa in sicurezza dei reperti di valore e delle altre pietre secolari abbattute dal terremoto e dalle demolizioni in corso possano garantire la futura ricostruzione, mediante la tecnica della cosiddetta anastilosi (cioè pietra su pietra), di chiese, palazzi ed altri monumenti”.

I manifestanti fanno addirittura riferimento ad una previsione giuridica contenuta nel decreto legge 42/04, ricordando che per questo motivo si tratta di un’azione perseguibile nei termini di legge.

I firmatari chiedono, dunque, che le operazioni di rimozione, catalogazione e salvaguardia delle macerie di pregio vengano svolte nella più totale trasparenza, mediante la diffusione dei dati riguardanti tempistica e modalità “che saranno messe in atto per il raggiungimento degli indifferibili obiettivi richiesti con questa denuncia”.

Inoltre, viene fatta richiesta di non essere ostacolati da autorità nazionali e locali nel tentativo di coinvolgere volontari specializzati provenienti da L’Aquila e da tutto il territorio nazionale, perché nasca un vero e proprio “Osservatorio di controllo per la tutela, salvaguardie e recupero delle pietre monumentali e storiche della città dell’Aquila, dei borghi e dei comuni vicini”.

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